Cairate, morte all’ex Mayer: condanna per Prealpi Servizi. «Ricorreremo in Appello»

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L'ex Cartiera Vita-Mayer di Cairate

CAIRATE – «Siamo soddisfatti che il giudice ci abbia puntualmente assolti dall’accusa principale. Impugneremo invece in Appello la condanna sul secondo capo di imputazione». Questo il commento dell’avvocato Massimo Pellicciotta, legale di Marcello Pedroni, assolto insieme ad Antonio Colombo, assistito dall’avvocato Cesare Cicorella, dall’accusa di omicidio colposo in seguito al drammatico incidente che nel 2015 costò la vita ad Alessandro Giani, morto a soli 18 anni, per una paurosa caduta avvenuta all’ex cartiera Mayer di Cairate dove era entrato con alcuni amici.

Impugneremo la condanna

Pedroni e Colombo sono però stati condannati a quattro mesi di arresto per omissione di lavori in edificio che minaccia rovina, in qualità di vertici di Prealpi Servizi che possiede l’ex cartiera cairatese. «Una condanna che impugneremo – spiega Pellicciotta – In quanto a nostro parere l’edificio non minaccia rovina e non furono le condizioni dello stabile a causare l’incidente».

Assolti gli amici

Lo scorso febbraio furono assolti in secondo grado gli amici che si trovavano con la vittima.  La Corte d’Appello di Milano aveva ribaltato la sentenza di primo grado: i giudici del tribunale di Busto avevano condannato i due ragazzi a un anno e 4 mesi. I giudici milanesi avevano fatto cadere l’accusa di omicidio colposo. La tragedia si consumò il 22 dicembre 2015. Alessandro e i due amici erano nella cartiera per giocare. Uno scherzo trasformatosi in tragedia: il 18enne, di Cassano Magnago, cadde da un’altezza di sei metri. Morì dopo alcuni giorni di agonia. In primo grado è ora caduta anche l’accusa per omicidio colposo a carico dei manager di Prealpi Servizi.

Giovane morto nell’ex Cartiera Mayer di Cairate: assolti gli amici che erano con lui

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