Svizzera e Milano “rubano” lavoratori: a Varese incontro domanda-offerta

Gli Enti Bilaterali e i rappresentanti locali di ristoratori e albergatori

VARESE – Il problema era già emerso l’anno scorso, in occasione della prima edizione. E dodici mesi dopo la musica non è cambiata: dopo la pandemia il settore del turismo in provincia di Varese fatica a trovare le professionalità con la giusta esperienza. Per questo motivo gli Enti Bilaterali ripropongono il My Job Day, occasione di incontro tra domanda e offerta per arginare il problema del mismatch in un territorio “schiacciato” tra il Canton Ticino e la metropoli milanese (nel video sotto la presentazione dell’iniziativa).

Una concorrenza difficile

Un aspetto sottolineato oggi, mercoledì 8 marzo, dal segretario generale della Camera di Commercio Mauro Temperelli in occasione dell’incontro di presentazione del My Job Day, che si terrà giovedì 16. «Il mismatch tra domanda e offerta è un tema che riguarda tantissime professioni – ha esordito – il nostro territorio soffre un certo tipo di dumping salariale con le aree limitrofe come la Svizzera e Milano che attraggono i nostri giovani». Da qui uno spunto, per far sì che iniziative come questa non restino interventi singoli. «Si potrebbe avviare un “talent garden” di professionalità facendo diventare il tema attuale tutto l’anno».

Appuntamento al Palace il 16 marzo

Un aspetto, quello della difficoltà di trovare le risorse ricercate sul territorio, sottolineato anche dagli altri relatori, a partire dai rappresentanti degli Enti Bilaterali della provincia di Varese, che organizzano l’appuntamento che si terrà giovedì 16 marzo dalle 10 alle 16 al Palace Hotel. Sarà un’occasione di incontro tra chi offre e chi cerca lavoro. «Abbiamo coinvolto più di 25 aziende, con circa 120 posizioni aperte – ha detto Lino Gallina, dirigente degli Enti Bilaterali – ci sono 70 colloqui già fissati e gli aspiranti lavoratori possono ancora candidarsi sul portale My Job prenotando un colloquio in base alla figura professionale». Un’opportunità importante, considerando l’esito della prima edizione del 2022 a Ispra, quando tutte le persone che hanno partecipato alla giornata hanno ottenuto un’occupazione, con contratti di apprendistato, a tempo determinato o indeterminato. A maggio si terrà un’iniziativa simile a Malpensafiere dedicata a commercio, servizi e professioni.

Le voci del settore

«È la seconda edizione, ma vogliamo che diventi un appuntamento ricorrente», ha commentato il presidente degli Enti Bilaterali Turismo Alessandro Castiglioni. Quindi la parola ai protagonisti del settore. Giordano Ferrarese, presidente di Fipe provincia di Varese, ha parlato della situazione particolare di Varese proprio a causa della vicinanza con la Svizzera. «Altre province lombarde come Bergamo e Brescia soffrono meno, noi fatichiamo nel trovare personale specializzato che viene assorbito oltre confine». Quindi ha ricordato le difficoltà degli ultimi anni dal Covid (periodo nel quale molti operatori del settore hanno cambiato lavoro dando origine alle difficoltà nelle assunzioni) alla crisi energetica, fino all’inflazione. «I ristoranti stanno riducendo orari e turni per far fronte alle bollette e per la carenza di personale ed è diminuita la capacità di spesa dei clienti. Noi imprese dobbiamo fare la nostra parte, così come i lavoratori, ma lo Stato deve capire che i costi di un dipendente sono troppo caricati dal fisco». Damiano Simbula, presidente dei cuochi varesini, guarda agli sforzi per promuovere il brand Varese. «Auspico che Varese diventi una provincia turistica per poter applicare contratti stagionali che ora non possiamo fare se non in poche zone del territorio». Infine Frederick Venturi, presidente Federalberghi Varese, che guarda al futuro. «Per Malpensa si prevede che nel 2035 arriveranno 40 milioni, il doppio di oggi. Dovremo prepararci ad accoglierli con i servizi adeguati sul territorio».