Lavoro alle donne maltrattate, accordo Centri per l’impiego-Reti antiviolenza milanesi

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MILANO – Siglato oggi, mercoledì 21 giugno, a Palazzo Isimbardi il nuovo protocollo territoriale che estende all’intera area metropolitana la collaborazione tra i Centri per l’impiego di Afol e le reti antiviolenza in aiuto alle donne maltrattate (nella foto). Firmatari dell’accordo operativo la Città metropolitana di Milano, Ats Milano Città metropolitana, Afol metropolitana e i Comuni capofila delle 6 reti antiviolenza che presidiano il territorio: Rozzano, Melzo, San Donato Milanese, Rho, Cinisello Balsamo e Legnano.

La proposta di ampliare la dimensione dell’intesa, sottoscritta un anno fa dal Comune di Milano e Afol metropolitana, nasce dalla consapevolezza che la frammentarietà dei servizi territoriali è un ostacolo che può scoraggiare le donne durante il loro percorso di affrancamento da dinamiche familiari violente e prevaricanti. Per superarlo occorre sviluppare collaborazioni e sinergie fra i soggetti in prima linea che si occupano a vario titolo di politiche sociali (lavoro, welfare, salute, istruzione): case rifugio, centri antiviolenza, servizi sociali, operatori dei centri per l’impiego, enti di formazione professionale.

Indipendenza socioeconomica chiave per il rilancio personale

«Il sostegno all’inserimento lavorativo delle donne maltrattate – sottolinea Diana De Marchi, consigliera metropolitana delegata alle politiche sociali e del lavoro – è un elemento decisivo nei percorsi di uscita dalla violenza, perché troppo spesso questi si arenano nella difficoltà delle donne nel trovare un lavoro. Questo protocollo crea una importante alleanza che somma competenze specifiche per accompagnare al lavoro, per raggiungere l’indipendenza economica, per attivare percorsi di inclusione».

Aggiunge Tommaso Di Rino, direttore generale di Afolmet: «Afol Metropolitana è molto attiva per aiutare le donne a rientrare nel mercato del lavoro. In questo caso lo sarà ancora di più: il lavoro può essere la chiave per superare la violenza subita e avviare un concreto rilancio personale. Siamo lieti di poter dare un nostro concreto contributo per co-progettare i percorsi più utili in tal senso».

Formazione su misura per gli operatori Afol

Le istituzioni, in primis Città metropolitana e Ats metropolitana, costituiranno una cabina di regia, che delineerà azioni e procedure condivise, coordinandone poi l’attuazione. Il protocollo è declinato in 6 allegati che dettagliano obiettivi e prassi in ordine alla formazione degli operatori, alla sensibilizzazione nelle aziende, all’analisi dei bisogni lavorativi e formativi delle donne fuoriuscite da situazioni di violenza, alla definizione dei piani individuali di empowerment socioeconomico, al monitoraggio e alla valutazione dei risultati.

Per quanto riguarda Afolmet, l’obiettivo dell’accordo è che tutti i 9 Centri per l’impiego sviluppino una particolare sensibilità e formazione sul tema dell’inserimento lavorativo delle donne maltrattate: a tal fine si impegna a individuare due operatori per ogni Centro per l’impiego che possano essere formati e aggiornati e che siano di riferimento per gli operatori delle reti antiviolenza, in particolare dei centri antiviolenza.

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