Lavoro sospeso per coronavirus, i sindacati di Varese invocano uguali tutele

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VARESE – «Uguali tutele, su tutto il territorio provinciale, per le lavoratrici e i lavoratori per i quali le autorità competenti abbiano disposto la sospensione dal lavoro, indipendentemente da settore, dimensione d’impresa e tipologia contrattuale di appartenenza». Vista l’emergenza Coronavirus, è questa la richiesta avanzata da Umberto Colombo, Roberto Pagano e Antonio Massafra, segretari rispettivamente di Cgil Varese, Cisl dei Laghi e Uil Varese, in seguito al secondo incontro convocato dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfio con le parti sociali, nonché all’incontro tra sindacati e Regione Lombardia.

Ammortizzatori sociali e smartworking

Tramite il comunicato unitario diffuso oggi, mercoledì 26 febbraio, i segretari territoriali hanno inoltre ribadito la necessità che «il Governo garantisca quanto prima l’utilizzo di ammortizzatori sociali opportunamente modificati rispetto a criteri d’accesso, durata massima, utilizzo pregresso e affinché venga resa disponibile immediatamente anche la cassa integrazione in deroga, a partire dall’utilizzo degli avanzi di gestione delle risorse residue degli scorsi anni. È necessario poi individuare una tutela dei lavoratori autonomi, molto presenti in provincia di Varese, coinvolti in interventi restrittivi del lavoro». Infine Cgil, Cisl e Uil, oltre a riaffermare l’importanza dell’utilizzo dello smartworking anche attraverso accordi aziendali e territoriali, Colombo, Pagano e Massafra hanno infine informato che le loro sedi restano aperte per offrire informazioni, tutela e assistenza a lavoratori, pensionati e cittadini, in osservanza alle disposizioni istituzionali.

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