Coronavirus, Fontana: “Una botta per la nostra economia. Ma misure doverose”

MILANO – L’emergenza coronavirus arriva in consiglio regionale al Pirellone: il governatore della Lombardia Attilio Fontana e l’assessore al welfare Giulio Gallera riferiscono in aula, nella seduta di oggi 25 febbraio convocata a porte chiuse, sulla situazione dell’epidemia che sta fermando la locomotiva d’Italia. «Sarà una botta per la nostra economia» ammette Fontana.

L’aggiornamento

Continua a salire il bilancio dei contagiati in Lombardia: 206 positività, pari all’11,8% dei 1752 tamponi effettuati dall’esplosione dell’emergenza. Dei casi positivi di coronavirus in Lombardia, spiega l’assessore Gallera, «il 55% delle persone lo stanno vivendo a casa, senza sintomi; il 40% in ospedale ma sta sostanzialmente bene; solo 21 persone (circa il 10%, ndr) hanno una situazione particolarmente critica e compromessa». Uno su 10, dunque, in terapia intensiva. L’anomalia rispetto agli altri Paesi, sottolinea Gallera, è che «la prima persona che ha avvertito sintomi non è un contagiato diretto, probabilmente è stato contagiato da una persona asintomatica». Ma i vertici regionali non accettano allusioni sull’inefficienza della risposta del servizio sanitario lombardo: «Non si dica che non c’è stata la pedissequa osservanza delle linee guida».

La polemica con Conte

Il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana difende il servizio sanitario lombardo rispetto all’idea, messa in giro dal premier Giuseppe Conte, di un’errata valutazione fatta dall’ospedale di Codogno: «Ma noi avevamo proposto un mese prima che scoppiasse l’epidemia di essere messi nelle condizioni di aumentare i controlli, di mettere in quarantena tutti gli studenti che rientravano dalla Cina – ricorda il governatore – siamo stati accusati di essere razzisti, di voler diffondere il panico. Il presidente del Consiglio disse in quell’occasione “fidatevi di me, ci penso io”. Ora non può dire che siamo noi i responsabili».

La sanità lombarda? Un’eccellenza

Attilio Fontana difende a spada tratta la sanità lombarda, «un’eccellenza» che sta dimostrando grande capacità di reazione. «Bisogna ringraziare il nostro sistema sanitario fatto da medici, infermieri, ma anche da gente che magari non si vede nanche e che lavora nell’ombra. Ci sono persone che sono da considerare eroiche, gente che non guarda l’orario di lavoro, gente che non torna a casa, medici che per paura di infettare la loro famiglia hanno deciso di vivere in ospedale per continuare a lavorare».

Le conseguenze dell’emergenza

«Questa è un’ulteriore botta alla nostra economia – ammette il presidente Fontana – abbiamo chiesto al Governo di aiutare gli imprenditori, gli esercizi commerciali che subiranno un grave danno da questa situazione. Il Governo almeno a parole si è impegnato”. Tra le ipotesi, l’azzeramento dell’Irap alle aziende all’interno della zona rossa. Però i provvedimenti, per quanto drastici, sono necessari, e per il governatore «bisogna far capire ai nostri cittadini che queste misure sono dovute, sono doverose e fondamentali per cercare di interrompere la diffusione di questo virus».

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