I consigli ai tempi del coronavirus: Busto chiude le porte, Fagnano rinvia

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BUSTO ARSIZIO – A Palazzo Gilardoni si chiudono le porte, al Castello di Fagnano si opta per il rinvio. Due amministrazioni, due consigli comunali convocati per giovedì 27 febbraio, con ordini del giorno differenti, ma con argomenti delicati da discutere e due scelte opposte da parte delle amministrazioni locali. A Busto il consiglio si farà, senza il pubblico e in streaming. Mentre a Fagnano slitta a data da destinarsi e solleva polemiche.

Busto chiude le porte, ma va in streaming

La politica ai tempi del coronavirus regala interpretazioni differenti e applicazioni del decreto regionale non omogenee. E che in qualche caso non mancano di far discutere. L’amministrazione di Busto fa la scelta più comprensibile: fuori il pubblico. Anche perché il consiglio di giovedì è straordinario ed è stato convocato appositamente per affrontare la questione Accam in vista dell’assemblea dei soci in programma il giorno dopo. Insomma rinviare non sarebbe possibile, poiché la volontà di tutto il consiglio è quella di dare un mandato chiaro e (se possibile) condiviso al primo cittadino Emanuele Antonelli, il quale lo dovrà poi tradurre nella riunione con i soci. Rinviare quindi non sarebbe possibile. E allora la scelta è stata quella di chiudere le porte ai cittadini. Che però potranno seguire la seduta in streaming. Chiusa al pubblico anche la commissione che si riunirà mercoledì a Palazzo Gilardoni.

Fagnano rinvia ed è polemica

A Fagnano di urgente c’è la situazione politica generale a dir poco esplosiva. La maggioranza, infatti, si è avvitata di giorno in giorno, fino ad arrivare a un passo dalla rottura definitiva. Che non è certo scongiurata. Le braci, più che altro interne, continuano ad ardere sotto le ceneri di un apparente tranquillità che sembra regnare in questi ultimi giorni. Tanto che il consiglio convocato per giovedì prossimo, che arriva dopo la surreale seduta voluta dalle minoranze, da molti (maggioranza e opposizione) è stato letto come quello della svolta. Tanto più che in ballo c’è un rimpasto (a quanto si dice non ancora messo a punto, ma a un passo dall’essere chiuso), oltre a una serie di interrogazioni che potrebbero mettere di nuovo sulle spine alcuni assessori di Più Fagnano. E proprio per questi motivi, ovvero rimpasto da definire e possibile graticola per qualche esponente della maggioranza, c’è chi afferma (anche in maggioranza) che il decreto di Regione Lombardia sia stato colto come l’occasione per sospendere il consiglio e per spingere la palla, cioè i problemi, un po’ più in là. A data da destinarsi.

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