Coronavirus, Fontana: «Attenti agli sciacalli. No assembramenti, inutili le scorte di cibo»

MILANO – Coronavirus, la Lombardia al primo giorno da Regione “blindata”. Il governatore Fontana prova a tranquillizzare i cittadini: «Inutili gli assalti ai supermercati, attenzione agli sciacalli. Ma la vita non è cambiata, bisogna solo limitare gli assembramenti».

«Misure che daranno risultati»

«È il primo giorno di effettiva applicazione delle nostre misure, la popolazione sta reagendo positivamente, nonostante certi inutili episodi di accaparramento di cibo – esordisce il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana nell’ormai consueto appuntamento quotidiano con la stampa a Palazzo Lombardia per gli aggiornamenti sull’evolversi della situazione – la popolazione è da rassicurare: la vita non è cambiata in nulla, salvo limitazioni per controllare e ridurre la diffusione del virus. Siamo convinti che daranno risultati positivi. Presto il governo predisporrà misure di salvaguardia per lavoratori e le attività imprenditoriali e commerciali che stanno subendo un danno». Ma il governatore si dice «fiducioso in un miglioramento graduale».

I casi sono 172

Tocca ancora una volta all’assessore regionale al welfare Giulio Gallera aggiornare sui numeri del contagio in Lombardia: «172 casi, su circa 1500 tamponi processati. Il 70% maschi, in maggioranza sopra i 65 anni, e il 30% femmine. Il 60% dei quali afferiscono alla provincia di Lodi, dove c’è il focolaio. Il 90% dei casi positivi sono relativi alle province di Lodi, Cremona e Pavia». Tra i contagiati, quelli ricoverati in terapia intensiva ammontano a «circa il 10%» del totale. Sono saliti nel frattempo a sei i decessi in Lombardia, l’ultimo è un uomo di 62 anni, che aveva già importanti compromissioni a livello cardiaco e renale, ed era stato trasportato al Sant’Anna di Como dall’ospedale di Lodi. Gallera parla delle vittime come di «persone con un quadro clinico debilitato e/o molto anziani». Segno che, pur essendo «un virus che ha una forza contagiosa molto evidente e una mortalità maggiore dell’influenza», ma pur sempre «contenuta, dato che incide soprattutto su persone molto anziane e già compromesse». Per quel che riguarda i kit di analisi che scarseggerebbero, Gallera precisa: «Oggi il tampone si fa solo in situazioni di febbre, che sui soggetti isolati viene misurata due volte al giorno», e non più, come nei primi giorni, a tappeto su tutti i contatti dei contagiati.

Le fake news

Fontana e Gallera mettono in guardia i cittadini lombardi anche dal rischio del «contagio delle fake news», come lo ha definito il Corecom Lombardia. L’assessore in particolare chiarisce che «non ci sono volontari della Croce Rossa inviati a fare screening, senza che ci sia comunicazione preventiva dell’ATS. Non fate entrare nessuno se non c’è richiesta di invio per fare il tampone o una telefonata di avviso dall’ATS. Di solito in questi casi si presentano i Carabinieri con un medico o un infermiere».

Precisazioni all’ordinanza

Rispetto all’ordinanza Speranza-Fontana emanata ieri sera, domenica 23 febbraio, con tutte le prescrizioni per “blindare” la Lombardia, il governatore e l’assessore precisano che «la filosofia è evitare gli assembramenti, e i sindaci possono fare specificazioni all’ordinanza». Regione Lombardia ha pubblicato una serie di chiarimenti interpretativi.

  • Comuni e uffici pubblici: aperti al pubblico rispettando le norme di igiene adottate dal ministero della salute (dispositivi di protezione per il personale e modalità di rarefazione degli ingressi)
  • Mercati all’aperto: stesse restrizioni indicate per i centri commerciali. Pertanto, i mercati comunali sono aperti dal lunedì al venerdì. Restano chiusi il sabato e la domenica ad eccezione dei commercianti che esercitano la vendita di generi alimentari
  • Fiere e sagre: chiuse
  • Consigli e giunte comunali: si possono svolgere a porte chiuse favorendo canali di comunicazione come le dirette streaming
  • Esercizi commerciali con più tipologie di attività: devono seguire le regole previste per le singole attività, ovvero bar, locali notturni e qualsiasi altro esercizio di intrattenimento aperto al pubblico sono chiusi tutti i giorni dalle ore 18 alle ore 6. A eccezione dei bar degli hotel (per i soli ospiti della struttura) e dei bar dei ristoranti (per il solo supporto alla ristorazione)
  • Ristoranti: non sono previste restrizioni fino ad eventuali nuove disposizioni, ma i gestori sono invitati a mettere in atto misure per evitare gli assembramenti a rischio. Ulteriori restrizioni possono essere valutate dai singoli sindaci
  • Case di riposo: aperte, con accesso alla struttura per un visitatore per paziente nella fascia oraria del pranzo e della cena
  • Attività ludico-sportive: tutte sospese, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico. Incluse palestre, centri sportive, piscine, centri benessere, centri termali, campi di allenamento, come per i centri culturali, centri sociali, circoli ricreativi. È consentita solo l’attività di allenamento agli atleti che fanno attività agonistica o professionistica
  • Cerimonie religiose: matrimoni e funerali in forma privata e con un numero di invitati limitato
  • Scuole: chiuse anche per il personale tecnico e amministrativo
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