Le tensioni della politica sullo sfondo dell’ospedale unico

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Gli attuali nosocomi di Busto Arsizio e Gallarate

Torna in prima pagina il progetto dell’ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate, proposta avviata alla realizzazione sulla base di alcuni atti ufficiali che dovrebbero garantire un iter che si annuncia comunque lungo e complesso. A far tornare d’attualità la questione sono i dubbi espressi da Andrea Cassani, sindaco leghista di Gallarate, attorno alle vie di accesso alla futura struttura. Cassani vorrebbe che la Regione si facesse carico del sistema viario, alleggerendo con una serie di interventi il probabile intasamento delle vie circostanti una volta in funzione il nuovo polo ospedaliero. Siccome non ha ancora ottenuto risposte soddisfacenti da Palazzo Lombardia, il primo cittadino leghista ha alzato l’asticella, affermando tra l’altro che non vi è ancora nulla di certo e che il progetto, compresa la localizzazione dell’area, rimane sub iudice proprio per questa lacuna.

La presa di posizione di Cassani ha riacceso il confronto sull’opportunità di costruire una struttura sanitaria che sostituisca le due attuali di Busto e Gallarate. Offrendo di conseguenza il destro ai detrattori dell’opera che, invece, sostengono la necessità di riqualificare quanto già esiste. Punto.

Ribadito che l’ospedale unico dovrebbe permettere, perlomeno sulla carta, una efficienza e una funzionalità oggi impossibili da garantire, oltre a risparmi gestionali e allo sviluppo di eccellenze che sia il Sant’Antonio Abate sia il Circolo stanno via via perdendo (lo testimonia la fuga dei medici), rimane da capire perché un sindaco che ha più volte sottolineato in tutte le sedi di essere favorevole al futuro polo ospedaliero, introduca una zeppa nel già farraginoso ingranaggio procedurale. Soltanto per la viabilità? che è sì un problema serio da risolvere, ma non il problema che può condizionare l’apertura del cantiere.

Cassani è un giovane sindaco che dimostra di saperla lunga. Sullo sfondo della sua impuntatura amministrativa si intravvede il dato politico, le tensioni tra la Lega salviniana e i berlusconiani, tensioni che in Regione rimangono a grande fatica sottotraccia per delinearsi con maggiore evidenza in periferia. Alle viste ci sono le elezioni europee e amministrative, calate in un contesto politico tutt’altro che conciliante. L’assessore regionale che segue passo passo le procedure per appaltare il nuovo ospedale è Giulio Gallera, espressione berlusconiana. Facile supporre che qualcosa si vada ulteriormente incrinando nei rapporti tra le diverse componenti istituzionali proprio in funzione politica. Quindi, pre elettorale.

L’argomento ospedale calza a pennello per generare polveroni che, in qualche modo, confondano le acque e colpiscano nelle intenzioni gli obiettivi prefissati. Nel nostro caso l’assessore di Forza Italia che non risponde alle legittime esigenze viabilistiche di Gallarate. E intanto dichiari ai giornali che Cassani sta facendo pretattica. Fantapolitica? Mettetela come vi pare, ma prima della viabilità , un intervento della portata dell’ospedale unico, richiede anche altri punti fermi, che, è vero, ancora non ci sono. Forse nemmeno per negligenze regionali, ma proprio per la complessità di una vicenda che invece di polemiche avrebbe bisogno, per le sue finalità, di idee chiare, di sostegni politici trasversali e istituzionali, che vadano al di là di una strada di collegamento, indispensabile fin che si vuole ma secondaria rispetto a tutto il resto.

Cassani ospedale viabilità – MALPENSA24