Lega, nuova investitura a Fontana. Sullo Ius Scholae avviso al governo: «Rischia»

MILANO – In Lombardia arriva una nuova conferma di Attilio Fontana candidato governatore, ma in direzione Roma parte l’avviso alla maggioranza di governo, la cui «tenuta è a rischio se la sinistra va avanti su temi divisivi» come lo Ius Scholae. Sono le due novità emerse al termine della giornata milanese del leader della Lega Matteo Salvini, che passa dal Pirellone a Via Bellerio ma non rilascia dichiarazioni. Parla invece il ministro Giancarlo Giorgetti, e ribadisce che «la leadership di Salvini non è in discussione».

Salvini a Milano

Salvini fa prima tappa a Palazzo Pirelli, per la riunione con la “squadra” della Lega in Regione Lombardia – consiglieri, assessori e il presidente Fontana – e poi in via Bellerio, per il vertice del partito con ministri, governatori e capigruppo a Roma e Bruxelles. Il Carroccio serra le fila, anche in risposta alle sempre più insistenti voci di divisioni interne, e prova a dettare la linea.

Qui Lombardia

In Lombardia arriva una nuova investitura per il governatore in carica Attilio Fontana, che allontana ogni ipotesi di cambio in corsa con Letizia Moratti. «Da parte degli alleati del centrodestra per ora c’è stata assolutamente convergenza sulla ricandidatura di Attilio Fontana» ribadisce Fabrizio Cecchetti, segretario “nazionale” della Lega Lombarda. I tempi per l’ufficializzazione della riconferma sarebbero «brevi – secondo Cecchetti – per quanto riguarda noi, e le dichiarazioni dei colleghi a livello regionale, già da adesso. Santanchè, Ronzulli e Tajani non hanno il minimo dubbio sulla conferma della ricandidatura di Attilio Fontana». Manca solo Giorgia Meloni, dunque. E stavolta manca anche una dichiarazione di investitura di Matteo Salvini. Vorrà dire qualcosa? Nel frattempo Cecchetti definisce Letizia Moratti «un valore aggiunto per il centrodestra, ma ha detto che la decisione spettava ai partiti di centrodestra, che si sono esposti per Fontana ricandidato» mentre lo stesso Attilio Fontana ripete che si aspetta «la conferma del centrodestra» per il 2023.

La Lega alza la voce a Roma

A Via Bellerio è la situazione romana a finire sotto i riflettori, con le fibrillazioni del governo all’ordine del giorno del vertice leghista. Se il chiarimento tra Draghi e Conte è rimandato a mercoledì, la Lega alza il tiro su «droga libera e cittadinanza facile», chiedendo al governo di «concentrarsi su aumento di stipendi e pensioni, blocco degli sbarchi e taglio di tasse e burocrazia». Giorgetti chiarisce che «la Lega è un movimento responsabile, che però in qualche modo vuole fare presente le proprie idee e posizioni. Ed è giusto e sacrosanto che anche all’interno del governo facciamo sentire la nostra voce». E a chi gli chiede se l’uscita dal governo è un’opzione, il ministro varesino risponde così: «Io faccio parte del governo, non decido io, decidono i capigruppo».

«Tenuta del governo a rischio»

E infatti è il presidente dei senatori Massimiliano Romeo a precisare meglio il concetto: «Se si mettono in campo e in parlamento temi divisivi, come era stato con il DDL Zan, questo va a minare la tenuta del governo. La sinistra persegue e va avanti per questa strada, evidentemente la stabilità del governo potrebbe anche essere a rischio».

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