Legnano Cambia: «Il vecchio ospedale? A Pogliano RSA nuova di zecca e mai usata»

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LEGNANO – Una RSA quasi finita, pronta per l’utilizzo ma non ancora aperta, a metà strada tra il vecchio ospedale di Legnano e la Fiera di Milano. Mentre non si placano le polemiche sulle scelte della Regione per reperire posti letto da destinare ai malati di coronavirus che necessitano di ricovero, spunta l’idea di servirsi allo scopo della nuovissima casa di riposo di Pogliano Milanese, che doveva essere inaugurata in marzo se non fosse intervenuto il decreto governativo che ha bloccato i cantieri. Si tratta della Residenza sanitaria assistenziale del gruppo Zaffiro (nella foto), i cui lavori erano cominciati nel 2018 e che dispone di ben 240 posti letto, 4 poliambulatori e un centro diurno per anziani. Alla struttura mancano solo alcune finiture interne.

Secchi: «Soluzione ideale per gli ospiti delle RSA in difficoltà»

A “scoprirla” e a proporne l’utilizzo per fronteggiare l’emergenza sanitaria è la dottoressa Giuseppina Secchi della lista civica Legnano Cambia. «Nelle nostre RSA – lamenta Secchi, medico psichiatra e dirigente presso l’Ospedale di Legnano – prosegue la “strage degli innocenti” e gli operatori, in numero sempre più esiguo, resistono strenuamente. A Pogliano Milanese, il 4 marzo, era iniziato il conto alla rovescia per l’inaugurazione della RSA del gruppo Zaffiro. Potrebbe costituire un’adeguata opportunità per gli ospiti delle nostre RSA in gravi difficoltà?». Domanda che Giuseppina Secchi gira agli enti competenti per «un intervento urgente». La struttura rappresenterebbe infatti una soluzione ideale per separare gli ospiti delle RSA colpiti dal virus da quelli ancora indenni.

Brumana: «Perché la Regione non l’ha considerata?»

«Da informazioni assunte – precisa Franco Brumana, candidato sindaco sostenuto da Legnano Cambia – risulta che i lavori riprenderanno lunedì e dall’inizio di giugno la struttura sarà in funzione. La Regione ne è sicuramente a conoscenza e non è comprensibile né giustificabile che non l’abbia presa in considerazione. Avrebbe potuto fare in modo che i lavori non si fermassero e che si rendesse disponibile: invece ha addirittura disposto che i dimessi dagli ospedali con il Covid-19 venissero portati nelle RSA insieme agli altri ricoverati. Ora però – prosegue Brumana – conta il da farsi, quindi la Regione e tutte le autorità competenti intervengano con urgenza. Sarà ancora possibile salvare la vita a molti anziani ricoverati nelle RSA con gli affetti da coronavirus. Al Sant’Erasmo di Legnano, per esempio, sono sopravvissuti 85 anziani di cui 56 positivi all’esame del tampone e 29 negativi. Questi 29 potrebbero essere separati in tempi brevi ed evitare il contagio, che per loro sarebbe pericolosissimo».

Ma Rigamonti (M5S): «Nuova vita al vecchio nosocomio legnanese»

Per un altro candidato sindaco, Simone Rigamonti dei Cinque Stelle, il vecchio ospedale di Legnano rimane una opzione valida. «Nel servizio delle Iene – rileva – abbiamo assistito alla difficoltà dei rappresentanti della Regione Lombardia nel tentativo di giustificare la scelta di non rendere fruibile la struttura legnanese. Sappiamo bene che una parte è destinata alla “cittadella della fragilità”, ma non ci è chiaro perché una palazzina di questo progetto non potesse essere temporaneamente prestata ad accogliere i pazienti Covid dimessi, evitando così il loro ingresso in strutture RSA e il contagio dei nostri anziani. Hanno stimato, e ancora sostengono, che sarebbero stati necessari 60 giorni. Eventualità smentita dal noto programma tv che rappresenta una realtà totalmente differente: concludere una ristrutturazione puó necessitare di più tempo che costruire dei reparti da zero? Ricordiamoci che l’ospedale in Fiera avrà vita breve, è un’installazione che in futuro dovrà essere smantellata. Il Movimento 5 Stelle di Legnano – conclude Rigamonti – intende assicurare nuova vita al vecchio ospedale cittadino soprattutto in un periodo ove ci viene prospettata una possibile recrudescenza dei contagi con le fase due alle porte, una seconda vita a una struttura strategica per supportare una sanità in affanno».

Lutto per il presidente della RSA Sant’Erasmo

Nella serata di venerdì 1° maggio si è spenta Anna Mazzara, mamma del presidente della Fondazione Sant’Erasmo, Domenico Godano. Aveva 90 anni e “abitava” al Sant’Erasmo da un paio d’anni. Nei test sul virus era risultata negativa: la sua è stata una morte improvvisa. «Al presidente, ai suoi fratelli e a tutti gli amici e parenti della signora Anna – si legge ina una breve nota della Fondazione – le più sentite condoglianze del CdA, del direttore, dei dipendenti, dei volontari e dell’intera Fondazione».

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