Mariani (PD): «Sabba non può manifestare in piazza. Perché il sindaco non lo ferma?»

BUSTO ARSIZIO – Valerio Mariani, presidente del consiglio comunale a Palazzo Gilardoni e storico esponente del Partito Democratico, in riferimento all’iniziativa convocata da Matteo Sabba per domani, sabato 2 maggio,  in piazza busto valerio marianiSanta Maria parla di «un’improvvisata». E prima di mettere sul tavolo una serie di riflessioni «sulle grandi difficoltà che tutta la categoria dei commercianti si trova a dover affrontare», pone due quesiti. Il primo: «Ma con le regole in vigore, una persona può convocare un’adunata come quella annunciata?». E ancora: «In considerazione degli annunci più volte ripetuti dal sindaco sul rispetto delle regole e della tempestività e, in alcuni casi dello zelo, come nel caso delle tre commesse multate, di alcune parti istituzionali, per quale motivo Emanuele Antonelli non ha ancora stoppato l’iniziativa?».

Il dubbio viene

«La situazione che sta vivendo il mondo del commercio è un dramma davanti al quale occorre dare risposte certe, rapide e che abbiamo un’ampia condivisione. Credo – dice Valerio Mariani – che in tal senso si stia lavorando. Anche a livello locale, dove alcuni commercianti mi hanno raccontato dello sforzo che stanno portando avanti le associazioni di categoria. E anche amministrazione e consiglio comunale, magari con sensibilità e proposte differenti, stanno affrontando la delicata questione. I commercianti stessi hanno espresso dubbi sull’iniziativa promossa per domani, tanto che non è chiaro chi e in quanti parteciperanno. Insomma anche tra loro c’è chi avverte il rischio di prestare il fianco a strumentalizzazioni, che farebbero solo male ai tanti commercianti che hanno subito pesanti danni da queste crisi sanitaria e ora economica».

C’è protesta e protesta

Valerio Mariani fa un passo indietro: «L’altra sera migliaia di commercianti con un flash mob condotto nel pieno rispetto delle regole, magari più silenzioso, hanno lanciato un segnale importante. Quando ognuno di loro ha acceso le luci dei propri locali vuoti e non c’era nessun paladino o Masaniello a prendersi la scena. Eppure, almeno così dicono molti esponenti della categoria, il messaggio è arrivato». Per l’esponente piddino insomma le difficoltà che stanno vivendo i commercianti «sono necessità rispetto alle quali tutti dobbiamo lavorare nella medesima direzione. Mettere in questo momento la propria bandierina non aiuta chi ha davvero bisogno. Ci sono tavoli di confronto, ai quali partecipano le associazioni di categoria, aperti a Roma, a livello regionale e anche in città da noi a Busto. Per questo comprendo il dramma e le preoccupazioni di ogni negoziante. Faccio più fatica a capire il modo e i fini con i quali è stata organizzata questa iniziativa».

E il dubbio permane

Per Mariani non tutto quadra, insomma. «L’iniziativa è stata annunciata, tra l’altro da un esponente che ricopre una serie di ruoli nel panorama della maggioranza, come non politica. Ma di fatto lo è subito diventata, visto che subito sono scoppiati litigi interni. Se osservo la situazione, infatti, vedo che in questa maggioranza si creano spesso tre fazioni, ovvero c’è chi “fa ammuina, chi si arrabbia e poi c’è il sindaco che tace. Come in questo caso. Ecco, voglio essere schietto, mi pare che qualcuno stia pensando di fare campagna elettorale sulle macerie. La mia speranza è che i commercianti e anche i bustocchi non si facciano tirare la giacchetta anche in questo momento di grande difficoltà, poiché certe iniziative possono servire a scaricare la propria rabbia, delusione e preoccupazione, ma non servono certo a risolvere i gravi problemi».

Commercianti vitali per la comunità

«In questi due mesi di lockdown tutti abbiamo compreso l’importanza dei commercianti e delle loro attività – conclude Mariani – Sono un vero e proprio collante sociale al quale non possiamo rinunciare. Oltre che uno dei motori economici. E credo che di questo le istituzioni ne siano consapevoli. Per tale motivo servono interventi urgenti, poiché non si può pensare di continuare ad allungare i tempi. Anche da parte del Governo, sul quale il partito al quale appartengo sta facendo la sua parte. Non per mettere bandiere, ma per ribadire che questa è una sfida che si vince se all’interesse di parte si antepone il bene comune, in questo caso di un’intera categoria».

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