Legnano, omicidio Cataldo: un interprete dal calabrese per le intercettazioni

legnano omicidio cataldo

LEGNANO – Omicidio di Aloisio Cataldo: l’istruttoria entra nel vivo con i primi testi. Oggi, mercoledì 30 settembre, sono comparsi davanti alla Corte d’Assise del Tribunale di Busto presieduta da Rossella Ferrazzi, sono comparsi i carabinieri della compagnia di Legnano e del nucleo operativo radiomobile del comando provinciale di Monza che 12 anni fa iniziarono le indagini sull’assassinio “di ‘ndrangheta” consumato a Legnano il 27 settembre 2008. Il corpo della vittima fu poi ritrovato non lontano dal cimitero di San Giorgio su Legnano. 

I legami con Cirò Marina

Alla sbarra, accusati di aver ordinato e eseguito l’omicidio, ci sono Vincenzo RispoliSilvio FaraoVincenzo Farao e Francesco Cicino. Tra questi, stando agli inquirenti, ci sarebbero i vertici della locale di Legnano-Lonate Pozzolo e della cosca di Cirò Marina Farao-Marincola, considerata la “casa madre” della realtà radicatasi in Lombardia tra Legnano, Lonate Pozzolo e Ferno.

Lomicidio di Carmelo Novella

Sin dalle prime domande poste ai testi dal pubblico ministero della Dda Cecilia Vassena e dai difensori degli imputati è apparso chiaro sullo sfondo di questo procedimento anche l’omicidio di Carmelo Novella, altro “uomo d’onore” che, secondo i militari sentito oggi occupava un posto di comando nella ‘ndrangheta in Lombardia. Novella, che coltivava sogni di “autonomia” nei confronti delle realtà calabresi, fu assassinato il 14 luglio del 2008, pochi mesi prima Aloisio Cataldo. Fu seppellito a San Giorgio su Legnano. «Ipotizzammo che i due omicidi potessero essere maturati nello stesso contesto per dove era stato messo il corpo – ha spiegato uno dei testi – Ovvero molto vicino al cimitero di San Giorgio dove Novella era stato seppellito».

Un traduttore dal calabrese per le intercettazioni

Gli inquirenti hanno poi ricostruito tutti i legami tra le famiglie Rispoli, Aloisio, Farao e Marincola. Mentre i difensori sono immediatamente andati all’affondo: Cataldo era stato sospettato del tentato omicidio di collaboratore di giustizia, era stato parte in altri procedimenti portati avanti dalla Dda di Catanzaro. Ai testi è stato chiesto se avevano verificato tutti gli aspetti della vita della vittima: aveva avuto una relazione? Aveva prestato o chiesto soldi? Domande mirate a ipotizzare altri scenari, altri moventi ed altri colpevoli. Come quelle in relazione alla presenza di telecamere nel centro commerciale Legnano 2000 dove fu trovata la macchina della vittima, in particolare quella di un bar, sola telecamera “attenzionata” dagli inquirenti in quanto «La più vicina alla strada», dalle cui registrazioni, però, sono emerse anche le immagini di Aloisio in compagnia di Cicino. I difensori si oppongono all’ammissione proprio di quei filmati. Le schermaglie si sono fatte più accese sul fronte intercettazioni: nel team che le trascriverà è stata decisa la nomina anche di un “interprete” che tradurrà dal dialetto calabrese all’italiano. I nomi degli intercettati non saranno indicati in modo diretto: sarà la polizia giudiziaria a identificare le voci di volta in volta.

Omicidio Cataldo: «Busto incompetente. Processo a Catanzaro». No del giudice

legnano omicidio aloisio cataldo – MALPENSA24