«Non mi pagano». Minaccia di gettarsi da una gru: 20 ore di paura a Legnano

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LEGNANO – È sceso dalla gru dopo oltre dieci ore il 20enne operaio egiziano, arrampicatosi sul mezzo da lavoro in un cantiere Aler di Legnano, per protestare contro il presunto mancato pagamento dello stipendio per migliaia di euro.  E’ accaduto ieri, lunedì 4 marzo. A convincerlo, dopo una lunga mediazione, sono stati gli agenti della Polizia di Stato e il dirigente del commissariato, arrivati sul posto insieme a vigili del fuoco e soccorritori del 118. Stanco, infreddolito e leggermente disidratato, l’operaio è in buone condizioni di salute.

Arrampicato sulla gru

Il giovane si era arrampicato su una gru da cantiere, a circa venti metri d’altezza, per chiedere che gli venissero pagati gli stipendi arretrati. Il ventenne protagonista della protesta iniziata alle 12.15 di lunedì è un egiziano di 20 anni che lavora come muratore nel cantiere Aler di via Carlo Porta, a Legnano. Nonostante i ripetuti inviti a scendere da parte dei vigili del fuoco e della polizia del commissariato cittadino, l’egiziano non ne ha voluto sapere di abbandonare la sua posizione. Solo verso le 16.30 ha accettato qualche panino e un paio di bottigliette d’acqua.Sul posto sono arrivati in forze i vigili del fuoco di Legnano e Inveruno, oltre a carabinieri e polizia di Stato. A cercare di convincere l’egiziano a scendere anche alcuni compagni di lavoro dell’uomo, suoi connazionali. Le case Aler di via Carlo Porta sono composte da cinquanta appartamenti e, da circa un anno e mezzo, sono oggetto di ristrutturazione. Il contratto di appalto è di Aler, che ha però affidato i lavori a un’altra ditta. L’uomo è sceso soltanto verso le 23 di ieri sera. Come detto sta bene. In corso di chiarimento le ragioni della sua protesta.

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