Sparatoria Busto, Marco Lepri ha aperto gli occhi: «Ciao papà»

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BUSTO ARSIZIO – Traspare moderato ottimismo dall’ospedale di Legnano, dove è ricoverato da sabato notte Marco Lepri, il benzinaio di 39 anni rimasto vittima di un agguato nel quartiere di Beata Giuliana a Busto Arsizio. Lo hanno aspettato sottocasa e gli hanno sparato tre volte per portargli via l’incasso della giornata. Le sue condizioni restano gravi, ma ieri per la prima volta ha aperto gli occhi.

Ciao papà

E’ il padre di Marco Lepri, accorso assieme alla moglie in via Vizzolone di Sopra pochi istanti dopo l’agguato, ad aggiornare sullo stato di salute del figlio. «Ha aperto gli occhi e mi ha salutato», ha riferito a un cliente del loro distributore di benzina di corso Sempione a Busto Arsizio. Si è trattato di un momento breve, ma molto intenso. I medici hanno permesso ai parenti di stargli accanto soltanto per pochi minuti. Il quadro clinico, infatti, è ancora molto complicato e non vogliono che il 39enne si affatichi in alcun modo. I medici dell’ospedale di Legnano mostrano un cauto ottimismo, ma la prognosi resta riservata.

Caccia al complice

nadia calcaterraC’è massimo riserbo sulle indagini che proseguono in modo incessante sotto il coordinamento del pubblico ministero Nadia Calcaterra (nella foto a destra). Dopo l’arresto di Maurizio Fattobene, pluripregiudicato 50enne trovato in possesso di parte della refurtiva, è in corso l’attività investigativa per individuare il complice. Potrebbe trattarsi di una questione di ore. Da una prima ricostruzione, pare che i due malviventi (entrati in azione a volto scoperto) siano scappati con l’incasso giornaliero da 5 mila euro dopo uno scambio di battute con Lepri. Lui forse ha tentato di opporsi oppure di fuggire, imboccando lo scivolo che conduce verso i garage sotterranei del condominio in cui abita. E’proprio lì che gli hanno sparato, prima di dileguarsi a piedi. E’stato proprio Fattobene ad aprire il fuoco, così come avrebbe ammesso questa mattina davanti al gip di Como Carlo Cecchetti nel corso dell’interrogatorio di garanzia.

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