Liguria, porte aperte ai turisti lombardi. «Sono i benvenuti»: parola di sindaci

Turisti lombardi «non benvenuti» in Liguria? Da Ponente a Levante i sindaci smentiscono, e si preparano ad accogliere in primis chi ha la seconda casa in riviera. La querelle sollevata da Selvaggia Lucarelli, che ha sottolineato i commenti non proprio lusinghieri comparsi sulla pagina Facebook Il mugugno genovese a fronte di una fine settimana di strade e autostrade bloccate in realtà più a causa dei cantieri che della “calata” dei turisti, ha spinto il governatore della Liguria Giovanni Toti a intervenire con fermezza: «Queste persone non rappresentano in alcun modo i liguri».

Cartelli di benvenuti nei negozi

borghetto benvenuto

E sul “caso” sono intervenuti in modo altrettanto deciso anche alcuni sindaci. È il caso di Giancarlo Canepa, sindaco di Borghetto Santo Spirito, comune del Ponente ligure che conta 11mila seconde case, molto frequentate da varesotti e milanesi, e che sulla stagione turistica conta eccome. «Il turismo per noi è una risorsa fondamentale – spiega il primo cittadino – E questa caccia all’untore, diffusasi in tutta Italia, deve finire perché non ha ragione di esistere. E’ vero che in alcuni casi alcuni turisti durante il lockdown hanno violato i confini regionali per raggiungere le seconde case al mare. E’ innegabile che alcuni liguri, sempre durante il lockdown, non abbiano rispettato le prescrizioni anti contagio. La caccia all’untore è irragionevole».

Stagione dedicata al wellness

Borghetto, in proporzione al numero di abitanti, è stato uno dei centri liguri più colpiti dal Coronavirus. La situazione adesso si è normalizzata. «Oggi (i dati si riferiscono a lunedì 8 giugno) abbiamo dieci persone in isolamento e 4 positivi – spiega Canepa – la curva si è nettamente abbassata». Sul fronte accoglienza il sindaco ha preso posizione netta. «Ho notato il cartello esposto da un esercizio commerciale cittadino – dice – Un cartello di benvenuto e bentornato rivolto ai turisti lombardi, piemontesi e del resto d’Italia. Proprio a fronte di una polemica che vorrebbe liguri e lombardi contrapposti ho voluto invitare, attraverso l’associazione Vivi Borghetto, tutti i nostri esercenti a fare lo stesso. E in molti mi sono venuti dietro». Il caruggio e il lungomare di Borghetto oggi è tutto un fiorire di messaggi di bentornato rivolti ai turisti.

Timori per l’ordine pubblico

Sul fronte stagione Canepa spiega: «Chiaramente non saranno organizzate tutte le manifestazioni estive alle quali eravamo abituati – spiega – Sarà un’estate molto rivolta al wellness, attività individuali, lo yoga ad esempio, da svolgere all’aperto e alla giusta distanza. Investiremo molto anche sui percorsi naturalistici e storici guidati che già lo scorso anno hanno ottenuto un buon successo. Vorremmo ampliare l’offerta. Anche in questo caso si tratta di attività da svolgere all’aperto con la garanzia di poter mantenere le distanze di sicurezza». E ancora tre delle 11 spiagge comunali borghettine sono state “adottate” dai gestori dei bagni privati confinanti. «L’ingresso sarà gratuito – spiega Canepa – A fronte dell’impegno dei gestori a regolare il numero di accessi alla spiaggia e a farsi carico dei controlli e della pulizia dell’arenile abbiamo dato l’autorizzazione ad affittare l’attrezzatura ai frequentatori delle spiagge». In conseguenza dell’emergenza sanitaria ci si aspetta una stagione da boom. «Abbiamo fatto una riflessione ipotizzando che potremmo avere picchi come quelli registrati quando gli attentati in Egitto dissuasero i turisti dal scegliere quelle mete – conclude Canepa – Abbiamo 11 mila seconde case che in questa situazione si prestano molto. Sia sul fronte della sicurezza che su quello delle vacanze per famiglie. Questo è un bene ma preoccupa, e di questo ho parlato con il Prefetto, sul fronte dell’ordine pubblico».

Qui Rapallo 

«Noi accoglieremo con piacere i cittadini che hanno la seconda casa a Rapallo – gli fa eco Carlo Bagnasco, sindaco della città del golfo del Tigullio, nella riviera di Levante – punteremo su questo tipo di turismo, contando sul senso civico delle persone e garantendo la massima sicurezza in tutta la città». Tra le iniziative principali adottate dal Comune di Rapallo per fare fronte alla nuova tipologia di turismo, la possibilità data ai titolari di pubblici esercizi di somministrazione e agli artigiani alimentari di usufruire delle aree pubbliche disponibili in prossimità ai locali, nel periodo dal 1 giugno al 31 ottobre, per nuove occupazioni o per l’ampliamento di quelle esistenti. Ma la chiusura dei confini ai turisti lombardi non è mai stata presa in considerazione: «Sono contrario ad una proposta di questo genere – replica secco Bagnasco – se la regione rispetta i parametri utilizzati per valutare il rischio di contagio è giusto e necessario che vengano riaperti i confini. È altrettanto indispensabile promuovere un turismo consapevole, che rispetti le norme igienico sanitarie e di distanziamento sociale».

Meno stranieri, più italiani

Rispetto alle estati pre-Covid, il Tigullio si aspetta di puntare soprattutto «su un turismo italiano», visto che le restrizioni e le incertezze renderanno più complicato l’arrivo degli stranieri. Così i sindaci devono ingegnarsi: «Il Comune di Rapallo sta predisponendo un progetto per fare in modo che cittadini e turisti possano fruire delle porzioni libere di arenile in sicurezza tramite l’attuazione delle misure necessarie per il contenimento della diffusione da Coronavirus – annuncia Carlo Bagnasco – il progetto prevede la stipula di una convenzione con la Guardia Costiera Ausiliaria, il cui personale volontario specializzato con compiti di protezione civile, effettuerà servizio di assistenza e controllo durante l’orario di balneazione. Le spiagge saranno suddivise in lotti tramite nastri segnalinee».

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