Lo sport di Legnano fa squadra ma lascia in panchina l’Associazione delle società

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LEGNANO – Animata assemblea, come prevedibile, dell’Associazione Società Sportive Legnanesi martedì 18 febbraio, all’indomani della presentazione del programma elaborato dal “comitato dei tre presidenti”. La spaccatura annunciata tra comitato e associazione è in pieno corso: sempre più società guardano con favore al neonato comitato e si dicono pronte a sfilarsi dall’associazione, accusata nel migliore dei casi di immobilismo, a cominciare dalla mancata manutenzione delle strutture che ha reso molte di esse difettose e alcune inagibili. «Dall’ASSL – riferisce il presidente di uno dei sodalizi presenti all’assemblea – abbiamo sentito gli stessi discorsi degli ultimi 15 anni che, come sempre, non verranno ascoltati dal Comune (di cui l’Associazione è emanazione, nda). Si scaldano parlando dei candidati al nuovo consiglio (quello vecchio è dimissionario) e del programma da elaborare ma, a precisa domanda “come faremo per farci ascoltare?”, la risposta è “non lo sappiamo, lo vedremo strada facendo”».

I “piccoli”: «Potere solo a pochi»

Fino ad oggi, molti sodalizi sportivi cittadini, soprattutto dilettantistici, hanno guardato con sospetto (e invidia) alle grandi società, le stesse che hanno dato vita al Comitato per lo Sport di Legnano: AC Legnano, Legnano Basket Knights e Legnano Baseball Softball. «Negli anni – spiega la stessa fonte – sono state le uniche società che hanno ricevuto aiuti, anche sostanziosi, per tre motivi: hanno tanti tesserati, sono società professionistiche, quindi hanno soldi, e hanno un pubblico di tifosi, quindi possono permettersi di organizzare contestazioni al sindaco quando questo va ad assistere a una partita. Insomma, sono in grado di fare pressioni sui politici e per questo ottengono i loro scopi. Il grosso delle società legnanesi, invece, non ha questo potere e, come sempre, si dovrà arrangiare».

Ma ora i “grandi” aprono: «Più siamo e più contiamo»

Ora però le prospettive sono cambiate, con l’apertura dichiarata dai “grandi” nei confronti degli altri: «Vogliamo favorire – ha detto il presidente del Legnano Calcio, Giovanni Munafò – tutte le società sportive di Legnano. Il mio obiettivo è lottare per le società minori perché abbiano la stessa voce in capitolo». Concetto ripreso dal suo omologo del basket, Marco Tajana: «Più siamo e meglio è». Ed è probabile che l’elenco delle società che appoggeranno il comitato nelle sue “pressioni” sulla politica locale sia destinato ad allungarsi fino a comprenderne buona parte. Del resto, per capire l’aria che tira ai vertici di molte delle 80 società sportive cittadine, basta leggere questo sfogo del presidente di una di esse: «L’Associazione? Quattro tizi che non sono mai andati oltre il campionato di basket dell’oratorio, e lasciamo perdere gli ambiti comunicazione e politica. Se il Comune continuerà a renderlo obbligatorio, ci faremo vedere alla ASSL una volta l’anno per l’assegnazione degli spazi nelle palestre. Diversamente, e speriamo che vada così, ci guarderemo bene dall’avere ancora a che fare con questo ennesimo ente inutile».

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