Lombardia, basso rischio di contagio per l’Indice Rt. Positivo solo l’1,5% dei tamponi

MILANO – I dati consolidano l’ottimismo in Lombardia. Solo l’1,5% dei tamponi effettuati nelle ultime 24 ore ha segnalato un caso di positività (294 contro i 316 registrati ieri, 21 maggio), «il più basso in assoluto» da aprile, mentre scende rispetto a ieri anche il numero dei decessi (57 contro 65). Ieri il tasso era sceso al 2,1%, ma oggi, 22 maggio, il numero di tamponi è decisamente superiore (19.028 a fronte dei 14.702 di ieri). Continua quindi la discesa della curva del contagio. Nel frattempo l’indice di trasmissibilità Rt della Lombardia ha ridotto il livello di rischio «da moderato a basso». Il dato, calcolato dall’Istituto superiore di sanità (e riferito alla scorsa settimana), è ora più basso di quello di altre regioni come il Veneto che è a 0,56, il Lazio (0,71) o la Toscana (0,59). Secondo l’assessore al welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera l’indice «sottolinea l’efficacia messa in campo da Regione Lombardia»: un dato positivo «che dobbiamo cogliere con soddisfazione ma con estrema prudenza».

Il riepilogo dei numeri

«La nostra regione sta affrontando una nuova fase» così l’assessore Gallera commentato i nuovi dati sul contagio che sta frenando. Sono stati 293 i nuovi positivi a fronte di quasi 20 mila tamponi. Aumentano i guariti da Covid in Lombardia (più 1.018) e diminuiscono le persone ricoverate, sia quelle in terapia intensiva dove i letti occupati sono 207, 19 in meno rispetto a ieri, sia quelle non in terapia intensiva, meno 91 per un totale che sfiora quota 4.000. Gli attualmente positivi sono 782 in meno: in tutto 25.933.

I dati nelle province

Numeri sotto controllo anche nelle province: a Varese risale il dato dei contagi, ma sono 23 rispetto ai 10 di ieri, mentre anche a Milano il numero resta abbondantemente sotto le 100 unità.

Più tamponi ai sintomatici

«Da lunedì 11 abbiamo introdotto, con una nuova fase, una strada di sorveglianza molto tempestiva delle condizioni dei nostri concittadini – rimarca l’assessore al welfare della Lombardia – chi ha 37.5 di febbre viene segnalato dal medico competente, isolato e gli viene fatto un tampone in tempi ristretti. Se positivi, vengono subito messi in isolamento anche i loro contatti, così cerchiamo di limitare al massimo la diffusione e di prendere subito dai primi sintomi coloro che hanno difficoltà». Con questo nuovo sistema, «in due settimane – fa notare Gallera – abbiamo avuto più di 6000 segnalazioni dai medici di medicina generale per persone che ora hanno febbre». Per gli altri casi, a partire dai contatti dei positivi, c’è il test sierologico, che in un mese circa è stato eseguito su oltre 42mila persone in quarantena fiduciaria e su più di 81mila tra medici e operatori sanitari, in tutto 123.942 test. Scoprendo che solo il 34% delle persone messe in quarantena e il 13,5% del personale sanitario (il 6,9% nel territorio dell’ATS Insubria) ha sviluppato gli anticorpi al Covid.

Il dato definitivo delle RSA

«Abbiamo concluso lo screening nelle Rsa, dove sono stati fatti tamponi a tutti gli ospiti – fa sapere l’assessore Gallera – sono stati fatti 57mila tamponi compresi quelli di controllo. Dai risultati è emerso che ci sono circa un 30% di positivi all’interno delle Rsa e tutti sono stati collocati in aree separate e curati in maniera puntuale».

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