Test sierologici di Ats Insubria: il 57% dei “convocati” lo rifiuta

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VARESE – Prosegue l’attività di monitoraggio mediante test sierologico nei soggetti che hanno terminato la quarantena. Parallelamente, è in corso uno screening sugli operatori sanitari.

I dati

Dopo la fase di avvio la scorsa settimana, le Asst del territorio dell’Ats Insubria hanno consolidato il processo di esecuzione del test sierologico. Dal 6 al 12 maggio, sono stati sottoposti ad esame 1.204 cittadini, di cui 768 operatori sanitari.

Al momento, si dispone di 1.131 esiti (di cui 756 relativi ad operatori sanitari) sul totale dei test eseguiti e si è in attesa dei restanti.

Si è registrato l’esito positivo solo nel 19,5 % dei casi, pari 221 soggetti, di cui 52 sono operatori sanitari. Sono 41 i risultati dubbi e 869 quelli negativi.

Si ricorda che la campagna è destinata agli operatori sanitari e ai cittadini che sono stati messi in isolamento fiduciario al domicilio da ATS, a seguito di indagine epidemiologica o dal Medico di Medicina Generale. I test non vengono proposti a pazienti Covid-positivi, per i quali si conferma la necessità del doppio tampone negativo (almeno a 24 ore di distanza), a conclusione della quarantena obbligatoria.

In tanti rifiutano il test

Ats Insubria, sulla base delle informazioni epidemiologiche in proprio possesso, o su richiesta del medico curante, attraverso le Asst, invita i cittadini che rientrano nel target indicato, a sottoporsi al test.

L’adesione è facoltativa. Dall’avvio della campagna per i test sierologici, su 1.199 cittadini (non operatori sanitari) posti in quarantena fiduciaria, ai quali è stato proposto il test sierologico, si sono registrate 521 adesioni pari al 43%. La maggior parte dei soggetti ha rifiutato di sottoporsi al test.

Le rilevazioni delle prossime settimane permetteranno di avere un quadro ancora più significativo in ordine alla  prevalenza della sieropositività, sia nel gruppo degli operatori sanitari, che nel gruppo riguardante i soggetti guariti a fine quarantena.

Rimane valido per tutti i cittadini l’invito alle precauzioni suggerite per ridurre le possibilità di contagio, in tutti gli ambiti di vita.

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