«Estinzione» a Lonate? Il sindaco chiarisce. Ma la polemica non si placa

LONATE POZZOLO – La frase del sindaco Elena Carraro – che è rientrata dalle ferie «sperando nell’estinzione di qualche essere vivente nel mio paese» – ha sollevato un polverone polemico a Lonate Pozzolo. Un’uscita social che il primo cittadino ha provato a ridimensionare con un commento chiarificatore. Sarebbe infatti stato «un sacchettino con una cacca di cane sul muretto della recinzione di casa mia» a far perdere le staffe al primo cittadino. Uno scherzaccio, insomma. Spiegazione che alla minoranza di Uniti e Liberi non basta. «Poco elegante e poco rispettoso», torna alla carica Nadia Rosa. Così Tiziano Bonini (I cittadini per i cittadini): «Pensiero infelice. Un sindaco non può permettersi uno scivolone del genere».

Carraro chiarisce

Carraro ha provato a metterci una pezza sopra. «Certo che non immaginavo che un mio semplice post, pubblicato sul mio profilo e visibile solo agli amici, facesse così tanto scalpore», ha scritto. «La verità – precisa – è che al rientro dalle ferie ho trovato un sacchettino con la cacca di cane sul muretto della recinzione di casa mia». Gesto che di sicuro è poco gradevole («ovviamente la cosa non mi ha fatto piacere») e farebbe innervosire chiunque. Ma arrivare a esprimere l’estinzione di un essere umano come soluzione, in ogni circostanza, resta una reazione eccessiva. E inopportuna. Conclude poi citando Oscar Wilde: «Non importa che se ne parli bene o male, l’importante è che se ne parli». Ed effettivamente se ne parla.

Uniti e Liberi attacca

A parlarne è Uniti e Liberi, con un post: «Nemmeno questa volta la sindaca si è lasciata sfuggire la possibilità di essere almeno apparentemente istituzionale». E poi la capogruppo Rosa: «A chiunque sia rivolto, è una frase irrispettosa e poco elegante». Aggiunge: «Ritengo che la figura istituzionale che ricopre debba essere ben tutelata». Nel senso che «forse Carraro non si rende conto cosa significhi essere un sindaco. Lo è tutti i giorni, non solo in consiglio comunale. Noi questo non lo vediamo e lo continuiamo a ripetere: non c’è preparazione e contezza di ciò che è chiamata a fare. E si prende atto, sempre di più, che sia capitata lì per caso».

Lo «scivolone»

Per Bonini si tratta di «uno scivolone, come è successo ad Armando Mantovani (capogruppo di maggioranza e segretario leghista, ndr) con la questione della strage di Bologna». E aggiunge: «Il sindaco ha scritto sul suo profilo privato, ma ricopre un ruolo importante e non può utilizzare parole così forti». Per il leader dei “Cittadini” il messaggio è destinato «ai criminali di cui si è parlato in questi giorni», riferendosi prima al furto avvenuto al bancomat e poi allo stupro in stazione nella notte fra venerdì e sabato scorsi. «Sono sicuro che non fosse rivolto alle opposizioni», conclude. «Anche se in ogni caso restano dichiarazioni sopra le righe. Le situazioni vanno affrontate diversamente».

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