Lonate, Mantovani (Lega): «La strage di Bologna? Opera dei palestinesi». È polemica

LONATE POZZOLO – Saranno 43 anni domani, anniversario di quel 2 agosto 1980 che è segnato come una delle parentesi più nere della storia recente d’Italia. Nere, in senso letterale. Quando le frange di estrema destra, terroristi di matrice neofascista, organizzarono l’attentato alla stazione di Bologna. Perlomeno, carte e sentenze in via definitiva indicano la matrice di quella vicenda, fanno i nomi di chi avrebbe agito e messo a segno il colpo. Ma a Lonate Pozzolo c’è chi non è convinto di questa linea, anzi. «Non è vero», le parole di Armando Mantovani, segretario di sezione della Lega e capogruppo di maggioranza. «C’era la mano dei palestinesi, in transito c’era un loro vagone che è stato fatto esplodere», dice, in sintesi, avvalorando una certa, discussa e discutibile tesi che da tempo si contrappone alle conclusioni ufficiali delle varie inchieste e processi. Quanto basta alla minoranza di Uniti e Liberi per andare alla carica: «Non esiste una cosa del genere, siamo completamente fuori dal mondo».

Il confronto

È successo ieri, 31 luglio, in consiglio comunale. Sotto, l’audio pubblicato da Uniti e Liberi – sul proprio sito – che riporta il confronto tra Mantovani e Nadia Rosa in aula:

Il treno palestinese

Sul tavolo c’era la mozione presentata dal gruppo guidato da Nadia Rosa, per intitolare piazza mercato alle vittime della strage alla stazione di Bologna. Durante il dibattito, l’intervento del capogruppo di maggioranza: «Leggo che i responsabili finanziatori, mandanti ed esecutori sono persone militanti in organizzazione neofasciste e di estrema destra», ha detto Mantovani rileggendo il documento dell’opposizione. Fino a chiosare: «Non è vero, sono stati i palestinesi». È bastato pronunciare questa frase per scatenare Uniti e Liberi, fino a quando il sindaco Elena Carraro non ha richiamato l’ordine per concludere la discussione sul punto.

«Siamo preoccupati»

Ma la squadra dell’ex primo cittadino non si ferma qui. «E non abbiamo intenzione di fermarci, porteremo avanti la questione contattando i familiari delle vittime», dice a margine Rosa. «Non esiste che si faccia un simile discorso, senza che nessuno faccia una piega. Ci dice che ci informiamo sui nostri canali? Che non ci sono persone in carcere? Sono cose fuori dal mondo. Pronunciate da un capogruppo di maggioranza». Di più: «Non capisco perché si debba appiattire così e buttarla sul generico: siamo a un livello da complottista ignorante, che non conosce la storia e si fa i film mentali». Fino all’affondo: «Uno spettacolo imbarazzante. Che figura che fa Lonate Pozzolo. Siamo preoccupati: in che mani siamo finiti».

Nel frattempo Uniti e Liberi ha diffuso una nota per commentare quanto accaduto in aula:

Durante il Consiglio Comunale del 31 luglio è stata posta in discussione la mozione presentata dal gruppo consiliare Uniti e Liberi che propone l’intitolazione dell’area mercato alle vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980.

Si è particolarmente distinto l’intervento del capogruppo di maggioranza Armando Mantovani, segretario comunale della Lega, che ha manifestato tutta la sua ignoranza della storia e delle vicende processuali.

Nell’audio è possibile ascoltare una serie di assurdità: un vagone palestinese, una strage di stato, Mambro e Fioravanti “buttati dentro” da qualcuno, l’affermazione che non ci sia nessuno in carcere per questa strage, l’accusa di leggere solo una certa “propaganda” quando invece è lui stesso a dimostrare di non conoscere i fatti e, soprattutto, le risultanze delle aule di tribunale. Una serie di concetti lontani dalla ricostruzione fatta nelle aule di giustizia e dalle sentenze passate in giudicato.

Il capogruppo di maggioranza si è lanciato in affermazioni aberranti, già assurde se fossero pronunciate in un bar, ma ancora più gravi e incredibili da ascoltare in una sede istituzionale come la seduta di Consiglio Comunale.

Ma la cosa più grave è che nessuno degli altri consiglieri di maggioranza e nessun assessore si sia dissociato da quanto Mantovani ha affermato. Anche la nostra sollecitazione per sapere se tutti condividessero questa mistificazione dei fatti e queste assurdità, nessuno ha aperto bocca.

L’unica a parlare la sindaca che invece di dissociarsi dalle parole del suo capogruppo ha seccamente chiuso la discussione.

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