Lettere intimidatorie a Lonate: indaga la Dda. La sindaca Rosa sentita come teste

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LONATE POZZOLO – «Questa mattina ho avuto l’onore e il piacere di incontrare la dottoressa Alessandra Cerreti della Direzione Distrettuale Antimafia di Milano», è la stessa sindaca Nadia Rosa a rendere nota l’audizione, nella mattinata di oggi, giovedì 26 novembre, davanti al sostituto procuratore della Dda di Milano Cerreti, uno dei pm che ha coordinato l’inchiesta Krimisa che dal luglio 2019 ad oggi non ha ancora finito di portare all’arresto di presunti affiliati alle cosche della ‘ndrangheta cirotana, anche tra gli amministratori pubblici, tra Lonate Pozzolo e Ferno.

Attenzione massima da parte della Dda

Un intervento inevitabile quello della Distrettuale Antimafia milanese che sulle attività nella zona controllata dalla locale Legnano-Lonate Pozzolo in quota al boss Vincenzo Rispoli, non ha mai abbassato l’attenzione. Perché nonostante la posizione di taluni, che hanno bollato come ironico il contenuto della lettera diffamatoria recapitata a casa di sindaco e consiglieri comunali, la Dda tende a non sottovalutare un fatto del genere in un territorio che ha avuto in tempi recentissimi un innegabile problema di infiltrazioni mafiose. «Sono stata convocata presso il suo ufficio a Palazzo di Giustizia di Milano per relazionare in qualità di persona informata sui fatti in seguito alle denunce presentate negli scorsi giorni relativamente alle diffamazioni tramite social e alle lettere anonime diffamatorie inviate, con modalità intimidatoria, al domicilio dei consiglieri comunali», continua Rosa nel post pubblicato sul suo profilo Facebook. Questo anche perché, contrariamente a quanto probabilmente speravano gli autori o l’autore della missiva, tutti coloro che l’hanno ricevuta, e sono in parecchi, si sono immediatamente presentati alla stazione carabinieri di Lonate per fare denuncia. Perché diffamare qualcuno, seppur la missiva non conteneva minacce dirette, è pur sempre un reato.

Campagne social e lettere anonime

«E’ stata anche un’occasione per analizzare quanto accaduto in passato e nel presente a Lonate Pozzolo. L’attenzione degli inquirenti agli avvenimenti lonatesi è massima. Questo rende tutti noi fiduciosi nell’operato delle Forze dell’Ordine e degli inquirenti che tutelano la legalità sul nostro territorio – prosegue la sindaca lonatese – Altrettanto alta deve essere l’attenzione di tutti perché nessun illecito passi inosservato o venga tollerato, sia nella vita amministrativa del Comune che nella vita privata di ciascun cittadino. Il nostro territorio non è ancora libero dalla ‘ndrangheta. Va combattuta tutti insieme e a tutti i livelli, con l’educazione alla legalità, con l’attenzione a ogni atto illecito ed evitando di considerarla un punto di riferimento nella risoluzione di problemi personali o lavorativi. Gli onesti sono di più, è un fatto. Dimostriamolo sempre».

Lonate, lettere intimidatorie a sindaco e consiglieri: «Nessuno si è spaventato»

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