Lonate, lettere intimidatorie a sindaco e consiglieri: «Nessuno si è spaventato»

Lonate marcia legalità rosa

LONATE POZZOLO – Un lettera dai contenuti diffamatori. Una uguale per tutti recapitata a mano in Comune e a casa del sindaco di Lonate Pozzolo Nadia Rosa e di alcuni consiglieri di maggioranza e minoranza. Una missiva naturalmente anonima perché di solito questi gesti li compiono i codardi.

Non abbiamo paura

E’ la stessa prima cittadina lonatese a segnalare quanto accaduto ieri, venerdì 13 novembre, con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook. Un post ben visibile a tutti che reca un messaggio cristallino: «Non abbiamo niente da nascondere. Non abbiamo paura. Abbiamo già denunciato tutto alle forze dell’ordine».

Le parole del sindaco

«Ieri, venerdì 13 novembre, ho ricevuto una lettera anonima presso la mia abitazione. La stessa lettera è stata recapitata all’indirizzo del Comune e al domicilio di diversi consiglieri comunali di maggioranza e minoranza. Non si esclude che ce ne siano altre in consegna. Ho presentato denuncia contro ignoti per le offese e le gravi accuse e illazioni che contiene questa lettera, che considero intimidatoria e diffamatoria. Rendo pubblico questo fatto perché azioni come queste non vanno nascoste, specialmente in un contesto come quello di Lonate Pozzolo. Ogni offesa, diffamazione, intimidazione o minaccia verrà sempre da me denunciata alle Forze dell’Ordine», ha postato il sindaco. E il fatto di non aver taciuto nulla, ma anzi di aver denunciato immediatamente l’accaduto, lei come tutti gli altri consiglieri, afferma una verità potente: il contenuto della missiva, tenuto riservato, è falso. Perché se qualcuno ha qualcosa da nascondere non si presenta ai carabinieri per fare denuncia dando il via a un’indagine che, visti i trascorsi di Lonate Pozzolo, sarà ancora più ficcante.

Forma tipicamente mafiosa

«E nonostante tutto, c’è ancora chi sostiene che no, ‘ndrangheta non c’è n’è, a Lonate Pozzolo. Non sono bastati gli anni di sangue e vendette, gli anni del malaffare e dei pericolosi incroci con la Politica, gli arresti, i processi e le condanne» aggiunge in modo chiarissimo l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Perencin. «Ancora c’è chi dice che va tutto bene, sono cose marginali, “ragazzate”. Mi dispiace, non sono sufficienti qualche lettera anonima, scritta in Italiano sgrammaticato, per intimidire, per alludere e nemmeno per infangare. Un atto che resta grave nella sua forma, tipicamente “mafiosa” di chi si sente privato di ogni appoggio e cerca di sputare contro tutto e tutti. Ogni cosa verrà denunciata e la giustizia, in cui abbiamo massima fiducia, farà il suo corso».

Gesto intimidatorio

Il sindaco non aggiunge nulla a quanto scritto: «L’unico messaggio che mi preme mandare è che nessuno si è spaventato. Nessuno qui ha paura». Perché se è vero che la missiva non conterrebbe esplicite minacce, il fatto che sia stata recapitata a casa dei destinatari rappresenta già di per sé un atto intimidatorio. Che a Lonate Pozzolo qualcosa si stesse muovendo era apparso piuttosto chiaro da settimane. dopo le due grandi inchieste, Mensa dei poveri e Krimisa, che in questo Comune hanno trovato parecchi punti di congiunzione,  e dopo le puntate di Report durante le quali l’ex sindaco di centrodestra Danilo Rivolta ha ammesso di aver preso voti dagli ‘ndranghetisti poi finiti in manette.

Lo spazio sui social

Da quando cioè qualcuno è comparso sui social con post sibillini, post che velatamente (e anche non proprio velatamente) accusavano di non essere cristallino chi alla presenza della ‘ndrangheta in paese e in politica si era sempre opposto. L’esempio più eclatante riguarda Modesto Verderio, presidente di Sap, politico di vecchio corso che, lo si legge nelle carte d’inchiesta, avrebbe dovuto essere picchiato per essere messo a tacere. L’esponente di Grande Nord veniva diffamato tanto che l’interessato aveva reagito come sempre: sporgendo denuncia. E ancora sulla possibilità di ospitare a Lonate un incontro con la coordinatrice della Dda di Milano Alessandra Dolci per dare un segnale di forte cambiamento auspicando una sala piena di cittadini il commento era stato: «La sala la riempiamo noi».

Attenzione puntata su Lonate

Non c’è al momento evidenza che post e lettera anonima siano tra loro collegati. In caso contrario lo scopriranno gli inquirenti. L’attenzione su Lonate non è mai calata. Certo è che l’impressione è che qualcuno a Lonate voglia colmare un vuoto oppure fermare quel cambiamento culturale tanto inviso ad una certa criminalità.

I messaggi di solidarietà

Intanto stanno già arrivando moltissimi messaggi di solidarietà al sindaco Rosa e alla sua amministrazione. Tra i primi c’è quello di Walter Girardi, portavoce di Varese Possibile:  «A nome mio e a nome della comunità politica di Varese Possibile desidero esprimere al Sindaco di Lonate Pozzolo Nadia Rosa, alla sua Giunta e ai consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, la nostra totale e incondizionata solidarietà per le minacce e intimidazioni ricevute nella giornata di ieri. Riteniamo che questo modus operandi sia un vero e proprio attacco alle istituzioni democratiche che governano Lonate Pozzolo e a tutte le persone che a vario titolo dedicano il loro tempo per migliorare la vita dei cittadini. La democrazia, così come la legalità non si faranno intimidire di fronte a questi mezzi».

Solidarietà dall’opposizione

«Il nostro gruppo consiliare esprime piena solidarietà al Sindaco Nadia Rosa, unitamente ad una ferma condanna per ogni vigliacca forma d’intimidazione – scrive il “Centrodestra per Lonate”
la nostra solidarietà e la nostra condanna per un simile atto sono altresì incondizionate, in quanto, al momento, non tutti i membri dell’opposizione consiliare hanno ricevuto la missiva incriminata».
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