Lonate, respinta la mozione sul museo di via Gaggio. Rosa: «Un affronto a Milani»

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LONATE POZZOLO – «Credo che alla base manchi un po’ di informazione: si chiede all’amministrazione di intervenire, mentre non si tiene minimamente conto dell’esistenza di un’istituzione come l’Ecomuseo che ha lo scopo di promuovere e tutelare tutto quello che la via Gaggio e i suoi reperti rappresentano». Sono le parole del sindaco Nadia Rosa, che ieri, 26 luglio, ha risposto in consiglio comunale alla mozione presentata dal consigliere di minoranza Michele Rusconi (Grande Nord) sul noto museo a cielo aperto nella brughiera di Lonate Pozzolo. Già al centro di numerose polemiche, il dibattito in aula non è stato da meno.

Mozione respinta

L’invito a fare «investimenti annuali atti a sostenere gli interventi di sostituzione e di ammodernamento delle varie costruzioni di protezione», come si leggeva nel documento, ha ricevuto un secco no dal fronte della maggioranza. Già, perché le esposizioni hanno «un criterio preciso: non c’è ammodernamento da inserire e non c’è bisogno di uniformare nulla». Ma soprattutto, a fare da padrone è stata la figura di Ambrogio Milani, «mente e artefice della riscoperta della via», la cui opinione su qualsiasi intervento è ritenuta indispensabile.
Una posizione che ha lasciato spiazzato Rusconi. Che oltre a togliersi qualche sassolino dalla scarpa sulle ultime vicende intestine al partito (nate proprio da questa mozione), ha ribadito il suo punto di vista: «Questo testo non ha niente di scandaloso, nasce dalle osservazioni dei cittadini ed è rivolta a loro. Non ha colore politico. Le polemiche sono pretestuose: è soltanto un fumogeno tirato per nascondere le idee. Volete seguire il fumo o fare un regalo alle nuove generazioni perché godano le bellezze di via Gaggio?».

«Un affronto a Milani»

La replica di Rosa comincia menzionando l’Ecomuseo della brughiera, ovvero l’istituzione culturale che si occupa della tutela e del patrimonio naturalistico e storico della strada. E di cui «non ne vedo traccia nella mozione». Ma soprattutto, il primo cittadino ha posto l’accento su Milani, «colui che ha dato la possibilità a tutti i lonatesi di fruire nuovamente di quella storica via comunale». L’importanza di questo gioiello verde è tale da essere diventato anche una tesi di laurea di una cittadina. Da qui, Rosa ha preso spunto per citare una frase di Milani, il quale ha «voluto espressamente che l’allestimento degli oggetti si integrasse con l’ambiente circostante». Che è poi il la che ha portato a respingere la mozione. «I supporti devono essere non invasivi e quasi mimetizzarsi. Infatti sono stati scelti per non attirare l’attenzione: l’oggetto deve essere protagonista». Un modo per dire che «non deve essere un museo asettico, fatto di stanze chiuse, tutte uguali, con le teche e i cartellini scritti con stesso font e dimensione: è la ricostruzione della vita contadina lonatese, fatta con gli oggetti d’epoca recuperati ed esposti con un criterio preciso». Agire in altra maniera, ha aggiunto Rosa, vorrebbe dire «snaturare quello che è la raccolta di oggetti presenti». Oltre a «perdere l’unicità di quelle esposizioni preparate con la grande cultura di Milani e con la sua attenzione alla nostra storia». E ha concluso: «Modificare le strutture come richiesto, personalmente, ritengo sia un vero e proprio affronto a Milani».

Il supporto del centrodestra

Non è servito a nulla il supporto degli esponenti del centrodestra, che hanno proposto di emendare il testo per «trovare un punto condiviso», come ha messo in chiaro Mauro Andreoli. «Forse la mozione non è stata formulata in modo molto appropriato, viste le realtà che intorno a via Gaggio si impegnano per valorizzarla. Questa è la pecca del documento. Ma è anche vero che parte parte della polemica nata qui è strumentale». Da qui l’idea la proposta di apportare delle modifiche, per rivedere il testo e coinvolgere le figure che si occupano della tutela della strada e del museo. Una possibilità che non è stata accolta. A prendere le difese di Rusconi, anche Ausilia Angelino: «Questa mozione non stravolge nulla di tutto ciò che ha fatto Milani. Dice di aiutarlo. Rusconi non intende toccare una virgola in via Gaggio, chiede che venga protetta e valorizzata».

I fumogeni della polemica

Dal canto suo, Rusconi ha provato a spiegare nuovamente le intenzioni della mozione. Togliendosi qualche sassolino dalla scarpa: «È un testo semplice, né di destra né di sinistra. Ma è fondamentalmente rivolto alle persone, tutte. Sui social si è scatenato l’inferno: un gesto pretestuoso per attaccare me e Grande Nord. Mi hanno detto che la mozione è vergognosa: perché? Perché ho chiesto di mettere a posto le tettoie? Questo non ha nulla a che vedere con raccolta meravigliosa di via Gaggio». E ha aggiunto: «Non sono servo di nessuno, faccio parte di un partito libero e questo documento nasce dalle richieste della gente. Ho chiesto di proteggere i manufatti: voi lo vedete come un affronto a Milani? Volete seguire i fumogeni della polemica? Fate come preferite».

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