Torturato, ucciso e abbandonato a Lonate in 336 per la droga: 18 verso il processo

castellanza spaccio boschi polizia

LONATE POZZOLO – Torturato, ucciso e poi buttato in una piazzola invasa dall’immondizia a Lonate Pozzolo, lungo la superstrada per Malpensa 336. Ora per il massacro Achraf Zai, anni, maghrebino, trovato cadavere in quella stessa piazzola la Procura di Novara ha chiuso e le indagini e si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per gli indagati.

L’identificazione dai tatuaggi

A maggio dell’anno scorso erano scattate le manette per 26 persone al termine di un’inchiesta condivisa anche con le procure di Busto e Lodi e condotta dagli investigatori della squadra mobile di Varese. Zai, apparve subito chiaro quel 7 maggio quando il cadavere fu trovato da due automobilisti, non era stato ucciso lì. Difficile fu anche identificare il 24enne che sarebbe poi risultato residente a Cormano. Fu il padre, qualche giorno, a dare un nome a quel corpo riconoscendo il figlio dai tatuaggi fatti pubblicare dagli inquirenti.

La partita di droga rubata

Zai era noto nel mondo dello spaccio. Gli inquirenti ne hanno ricostruito gli affari individuando il luogo in cui il giovane fu ucciso, ovvero i boschi di Pombia, nel novarese (per questo il processo in Corte d’Assise sarà celebrato a Novara) e il movente che ha scatenato la ferocia degli altri pusher: Zai avrebbe rubato una partita di droga da 30mila euro per mettersi in proprio. Lo sgarro è stato punito con la morte. Il delitto viene contestato a Anass Marzouk, indicato come «capo posto», Amine El Hariri e Said Hakmaoui, Soufiane Dray, Ayoub Edderak, due dei quali ancora irreperibili. La notifica è l’atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio, che a breve li porterà a processo davanti alla Corte d’Assise, competente per il tipo di reato. Gli imputati saranno 18, altri indagati, con ruoli molto sfumati, hanno già patteggiato pene tra 1 e 4 anni.

lonate torturato ucciso droga – MALPENSA24