I vigili al comizio e il sindaco “Fratello” che tifa Lega

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Emanuele Antonelli, sindaco meloniano di Busto Arsizio, e Isabella Tovaglieri, candidata della Lega alle Europee

di Gian Franco Bottini

Ripensando al nervosismo generato, e a qualche insulto ricevuto, quando parlammo del restyling in salsa bustocca del film “La rivolta degli  schiavi”(dimostratosi poi record di incassi con lo stop al PUMS), abbiamo molto esitato quando dei freschi eventi ci hanno stuzzicato nel rifare l’operazione, dubbiosi comunque nella scelta fra “Parenti serpenti”(1992) e “Fratelli coltelli”(1997).

E’ noto a tutti che Busto è governata da una coalizione di centrodestra i cui tre maggiori partiti sono presenti alle elezioni Europee con propri candidati locali: F.I. con Reguzzoni e Lega con Tovaglieri, bustocchi doc; FdI con Mantovani, non bustocco ma ben noto in zona. A distanza di un paio di giorni,  i due bustocchi hanno pensato di iniziare la loro campagna elettorale con due diverse modalità. Tovaglieri con una affollata kermesse e la presenza dei vertici del  suo partito oltre che del signor Sindaco della città (a titolo personale o istituzionale?). Reguzzoni invece optando per un più tradizionale comizio “da strada”, assistito unicamente dallo sparuto gruppo dei rappresentanti locali del suo partito. E qui nasce il fatto.

Pronti via, il comizio ha inizio e poco dopo compaiono due “gazzelle” della Polizia Locale, presentatisi a  verificare permessi e scartoffie varie. Tutto ok, naturalmente, ma intanto il comizio non riesce a decollare e va praticamente in fumo. Ora, se vogliamo prenderci in giro potremmo anche parlare di inusuale solerzia dei nostri vigili nel rispondere, come pare essere stato affermato da loro, alla chiamata di un ignoto cittadino; se vogliamo invece pensar diversamente, sappiate che ci trovate d’accordo.

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Gian Franco Bottini

Ancor prima di farsi delle domande a sfondo politico viene da chiedersi la ragione di questo teatrale intervento della Polizia Locale, fatto per verificare autorizzazioni rilasciate dal Comune stesso o da enti facilmente raggiungibili e quindi facilmente verificabili senza arrecare alcun disturbo.

Ne viene come conseguenza chiedersi se l’incaglio sia stato solo frutto di una iniziativa di Polizia, fatta con leggerezza (in pratica senza consultarsi con Assessore competente o addirittura il Sindaco), senza rendersi conto degli strascichi conseguenti. In caso positivo, interventi sui Responsabili ci sembrerebbero inevitabili; in caso negativo…ognuno può pensarla come crede. Nel suo recente editoriale il direttore Coronetti ha affermato trattarsi di un episodio da Peppone e don Camillo, ma dopo un inevitabile sorriso viene naturale pensare alle tante contraddizioni insite nell’episodio nel suo complesso, in grado di dare uno scrollone alla presunta solidità dell’amministrazione di Busto.

Cosa significa innanzitutto la presenza del Sindaco (FdI) alla kermesse Tovaglieri (Lega) e cosa ne pensano in proposito il candidato Mantovani e la segreteria locale di FdI, di fronte ad un importante esponente del partito impegnato a sostenere un avversario? Risibile definirla, in campagna elettorale, una presenza “a titolo personale”; più credibile è che qualcuno pensi che alla salute della giunta Antonelli farebbe più comodo la vittoria di Tovaglieri piuttosto che il trambusto causato da una sua defaillance. Ma basterebbe questa giustificazione a placare i Fratelli?

Imbarazzante è anche la posizione di coloro che, forzisti ma leali servitori del Sindaco, hanno avuto la sorpresa di dover fronteggiare la Polizia Locale al comizio del loro candidato Reguzzoni, e, data la loro scontata conoscenza delle dinamiche interne all’amministrazione, non hanno sicuramente avuto un dubbio nel pensare alla non volontarietà dell’episodio a chi addebitare la regia. Basterà il sicuro scarico di responsabilità sulla struttura per soddisfare una F.I. impegnata a recuperare la propria dignità?

Da un banale episodio di guareschiana memoria può nascere quindi un  “tutti contro tutti” che va oltre queste elezioni Europee ma che può incidere anche sulla tenuta strutturale dell’amministrazione bustocca. Da qui il nostro dubbio iniziale in tema di restyling cinematografici. Se l’ordine alla Polizia Locale fosse  genericamente stato assecondato da una parte della maggioranza, allora potremmo optare nel restyling di “Parenti serpenti”; se invece fosse  partito da fonte più specifica sarebbe probabilmente oltremodo più  azzeccato il restyling di Fratelli coltelli”. Possiamo star certi comunque che, almeno formalmente, tutto continuerà a essere dichiarato frutto della chiamata di un anonimo cittadino e, “parenti” o “fratelli” che siano, saranno fra i più ruvidi avversari della campagna elettorale.

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