Luino, non accetta la fine e perseguita la ex: allontanato

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LUINO – I carabinieri di Luino hanno arrestato nei giorni scorsi un 40enne, cittadino italiano di origine
maghrebina, per violazione del divieto di avvicinamento alla ex compagna, più grande di una
15ina d’anni e parte offesa nella vicenda. Come troppo spesso capita, l’uomo, dopo la fine della
pregressa relazione, non ha mai accettato la conclusione del rapporto, nel caso specifico spinto al
risentimento anche da riflessi di natura economica. La vicenda, che ha avuto inizio alcuni anni fa, si è contraddistinta per condotte sempre più violente e moleste divenute particolarmente reiterate in un arco temporale ristretto. L’uomo, infatti, si è reso responsabile di tentativi di aggressione fisica e verbale, pedinamenti e intrusioni costanti nella vita privata della donna, ma, soprattutto, avrebbe prodotto atti vandalici e danneggiamenti ai beni della vittima, in modo persistente e tenace, così da indurla a stati di
paura, forte ansia e un vero e proprio malessere psicologico che ne ha stravolto gli stili di vita. Il
susseguirsi poi degli episodi di violenza, anche in pubblico, avevano allarmato i conoscenti del
piccolo e tranquillo contesto urbano del Varesotto dove si sono svolti i fatti. I carabinieri di
Luino, cui la donna si era rivolta fiduciosa per denunciare ogni episodio pregiudizievole della
propria incolumità, avevano però nel frattempo già ottenuto dall’A.G. competente il “divieto di
avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa”, misura cautelare introdotta con legge 19
luglio 2019, n. 69, insieme ad altre fattispecie, disposizioni e modifiche al codice di procedura
penale con l’obiettivo “di assicurare la tutela delle vittime di violenza domestica e di genere”.
In occasione di un servizio di controllo del territorio, una pattuglia dei carabinieri ha individuato
il 40enne nelle immediate adiacenze dell’abitazione dell’ex coniuge, in palese violazione della
misura cautelare e con al seguito alcuni arnesi di cui non ha saputo credibilmente giustificare il
possesso, arrestandolo. L’uomo, la cui definitiva responsabilità dovrà essere naturalmente
accertata in sede di giudizio penale, è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Varese dove è
rimasto in custodia a seguito di convalida della misura pre cautelare da parte del Tribunale di
Varese.