Riprese all’alba le ricerche dei dispersi a Maccagno e Cittiglio

MACCAGNO – Sono riprese dalle prime luci di oggi, martedì primo settembre, le ricerche di Andrea Galimberti, 38enne comasco scomparso a Maccagno il 29 agosto scorso e del 50enne residente in zona Cittiglio sparito dal pomeriggio di ieri, lunedì 31 agosto, dalla propria abitazione.

Doppia ricerca a Maccagno e Cittiglio

In campo ci sono i vigili del fuoco del comando provinciale di Varese e i tecnici della XIX Lariana del Cnsas. Galimberti è stato travolto dalla piena del torrente Molinera mentre, dopo un’escursione in cerca di funghi con un amico, stava rientrando alla “base” per sfuggire al maltempo. Ieri i vigili del fuoco hanno ritrovato alcuni indumenti appartenenti al 38enne: sono stati identificati dall’amico che lo accompagnava venerdì scorso.

Allontanamento volontario

Il 50enne sparito a Cittiglio si sarebbe invece allontanato volontariamente dalla propria abitazione facendo perdere le proprie tracce. Dalle 16.30 di ieri è stata allestita l’Unità di crisi locale vicino al cimitero di Vararo. In campo i vigili del fuoco con gli specialisti del T.a.s. (Topografia applicata al soccorso) che stanno coordinando le operazioni. Sono stati attivati il nucleo cinofili dei vigili del fuoco, gli specialisti del S.a.pr. (Sistemi aeromobile a pilotaggio remoto, ovvero i droni) e gli aerosoccorritori del reparto volo Lombardia.

Il punto sulla frana a Curiglia

Maccagno e Curiglia, intanto, fanno i conti con i danni causati dal maltempo che nel fine settimana scorso si è abbattuto sul luinese. Curiglia con Monteviasco, in particolare, è in cerca di una soluzione contro l’isolamento al quale la comunità è costretta dopo la frana caduta sulla strada provinciale 6 che ha reso il tracciato completamente inagibile. Ieri il sindaco Nora Sahnane ha avuto un incontro in videoconferenza con il Prefetto di Varese per valutare possibili soluzioni.

Oggi nuovi sopralluoghi

«Nella riunione coordinata dalla Prefettura, da poco conclusa, sono state esposte molte problematiche. Ovviamente la più urgente è quella di avere un passaggio sicuro, anche provvisorio, oltre la strada crollata, sia pedonale che dei veicoli rimasti in paese – scrive il sindaco in un post alla cittadinanza – Al contempo è importante iniziare al più presto i lavori per il ripristino definitivo del transito sulla sp 6. Si tratta di due necessità che sentiamo entrambe prioritarie, ma che potrebbero interferire l’una con l’altra: la prima ritardando la seconda, la seconda impedendo in modo assoluto la prima. Per questo motivo ora dobbiamo attendere fino a domani (oggi per chi legge), quando ci sarà un sopralluogo per la raccolta di dati tecnici necessari a prendere una decisione definitiva. Riteniamo che l’Amministrazione si debba esprimere a favore della prima soluzione, se percorribile. Abbiamo la necessità di trasportare le auto e i mezzi di lavoro oltre la strada crollata. Consapevoli che questa scelta costerà un ritardo, forse consistente, nella ripresa del transito normale sulla provinciale. Penso che anche voi possiate condividere questa nostra posizione. Vi chiedo quindi di evitare di lasciare le auto negli spazi laterali della strada oltre la limitazione posta all’altezza del monumento di San Carlo, per non ostacolare l’arrivo e le manovre dei mezzi degli operatori».

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