Maggioni (Pd) boccia la giunta: «Scelta consolatoria. Ma la concordia non basta»

Maurizio Maggioni

BUSTO ARSIZIO – «Non faccio il gufo, però penso che la presentazione della nuova giunta sia stata un po’ autocelebrativa e forse non pienamente consapevole dei problemi che Busto ha di fronte. La concordia non basta, il Pnrr offre delle occasioni ma impone scelte non facili, che richiedono una visione di prospettiva». Il giudizio di Maurizio Maggioni, già candidato sindaco del centrosinistra, nei confronti della partenza della giunta Antonelli-bis sa già di bocciatura. «È stata una scelta un po’ consolatoria, dopo essersele date di santa ragione – dice l’esponente del PD a proposito della nuova squadra di governo – ma il futuro di Busto nei prossimi cinque anni è quello di una città che deve attraversare un mare non tranquillo. Noi siamo pronti a dare il nostro contributo, operativo e concreto, collaborando con tutti. Anche con Antonelli, nonostante il suo carattere».

La scelta di Maggioni

Maurizio Maggioni ha deciso di entrare a far parte del gruppo consiliare del PD: «È il partito in cui ho lavorato per 40 anni e rimane ancora un riferimento – afferma – ha dei problemi, resi evidenti dal risultato elettorale non lusinghiero. Ma voglio lavorare non solo per il PD ma per fare in modo che uno schieramento di forze sociali possa essere più vivo, presente e attivo in città. L’idea di candidarmi mirava non solo a fare più grande il PD, cosa che non si è verificata, ma a far crescere un’area di cambiamento, alternativa al centrodestra. È un punto di partenza per risvegliare questa città un po’ “mortina” che esprime una posizione lontana dagli obiettivi di democrazia, partecipazione, apertura e confronto. Io la chiamo una “morta gora”, una palude che ristagna, è difficile farla vivere all’altezza di quello che dovrebbe meritare». Maggioni punta a rappresentare in consiglio anche chi è rimasto escluso: «Chi ha lavorato alla campagna elettorale rappresenta un patrimonio di idee e persone che va valorizzato. Considerando che in questi anni le forze politiche sono destinate a cambiare».

Il giudizio sulla nuova giunta

«Il messaggio di unità, e di baci e abbracci, uscito dalla conferenza stampa di presentazione della nuova giunta – sottolinea Maurizio Maggioni – ostenta una concordia che solo cinque o sei mesi fa non esisteva, e che ora è presentata come un punto di partenza. Ma io penso che non basti la concordia interna, il futuro di Busto nei prossimi cinque anni è quello di una città che deve attraversare un mare non tranquillo, con il Pnrr che offre delle occasioni di investimento ma impone scelte non facili da affrontare perché richiedono una visione di prospettiva». Si apre dunque «una fase complessa – aggiunge il leader della coalizione di centrosinistra – e soprattutto Busto non è una monade isolata: c’è da tenere in considerazione un contesto regionale e nazionale, anche politico, con le incertezze su quel che succederà al centrodestra ma anche al centrosinistra. Non sarà sufficiente proclamare unità». Anche la prospettiva di continuità su alcuni temi chiave, ragiona Maggioni, «non rende automaticamente i problemi facili da risolvere. Leggo che Antonelli andrà in Regione a pressare per il nuovo ospedale, ma noi a Busto e con Gallarate, Legnano e gli altri comuni del territorio dobbiamo rivedere l’organizzazione servizi sanitari. Noto una sottovalutazione delle difficoltà, dall’ospedale alla politica dei rifiuti e all’economia circolare».

Lo scenario

Lo scenario che delinea Maggioni è quindi una sorta di monito a non cantare vittoria troppo presto: «La giunta è fatta su misura di Antonelli e ha una base forte nella lista civica che il sindaco ha curato bene, ma non è immune dagli eventi che, dopo la partita del Quirinale, possono squassare il centrodestra. E anche il centrosinistra». Anche perché la disaffezione mostrata dalla scarsa affluenza alle urne impone «una riflessione – avverte l’esponente Dem – i voti li abbiamo persi tutti, anche Antonelli. Bisognerà promuovere la democrazia». In questo senso le annunciate aperture al confronto con le opposizioni vengono raccolte: «C’è qualche segnale – ammette Maggioni – siamo pronti a collaborare con tutti, ma chi governerà dovrà assumersi le sue responsabilità». Con un auspicio, a confrontarsi sui contenuti, rivolto anche all’altra opposizione, quella guidata da Gigi Farioli: «Il disegno politico è diverso, ma siamo pronti al confronto, aperto e senza pregiudiziali, anche con loro. Il punto è che questa amministrazione dia prospettive. Se tutti partiamo dai problemi della città i prossimi cinque anni saranno di competizione, non di acquiescenza».

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busto arsizio maurizio maggioni – MALPENSA24