Maggioranza di Legnano al contrattacco: «Sul lavoro qualcuno cerca visibilità»

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LEGNANO – Faticano a tacitarsi gli echi polemici dell’ultimo consiglio comunale di Legnano. Dopo il botta e risposta tra l’amministrazione e le minoranze di centrodestra sulla mancata rottamazione dei mini debiti erariali, è la volta di un altro provvedimento respinto dalla maggioranza arancione che sostiene il sindaco Radice: l’ordine del giorno sulle politiche del lavoro del Comune proposto dal consigliere Federico Amadei. Un documento ricco di contenuti costruttivi e proposte sensate e fattibili, anche se – per ammissione dello stesso Amadei – assai impegnativo e non realizzabile in tempi brevi.

Anche su questo punto, però, gli ex compagni di maggioranza del consigliere uscito dal Pd e oggi nel gruppo misto non hanno voluto sentire ragioni, bocciando in toto il pacchetto di proposte. È di oggi, venerdì 27 gennaio, una lunga presa di posizione dei capigruppo di maggioranza per spiegare il loro voto contrario. Di seguito, un’ampia sintesi di tale intervento.

Essere o apparire? È il dilemma e la domanda che ci poniamo tutte le volte che vengono portate in consiglio comunale proposte in cui partendo da un tema certamente importante e decisivo per le vite di tanti cittadini, come ad esempio il lavoro e le politiche attive del lavoro, si chiedono impegni che sarebbero inattuabili per l’amministrazione comunale.

Nella seduta del consiglio comunale del 24 gennaio è stato presentato dal consigliere Amadei del gruppo misto un ponderoso odg dal titolo “Rivoluzione ecologica delle politiche attive del lavoro: nuovo ruolo del Comune di Legnano”, da lui stesso definito, forse con eccessiva prosopopea, “Piano Marshall del lavoro”. Si tratta però di una proposta che non tiene minimamente conto di quello che c’è già e delle competenze che hanno enti come la Regione, la Città metropolitana, di quello che hanno costruito in questi anni molti enti no profit che faticosamente tutti i giorni sono impegnati su un tema grave e decisivo come le politiche attive del lavoro.

Proposte soluzioni già esistenti

Ha senso creare uno sportello lavoro del Comune come proposto dal gruppo misto quando esiste già a Legnano un servizio pubblico appositamente strutturato gestito da Afol Ovest Milano, e quando proprio il Comune 10 anni fa ha ceduto la propria struttura operante nelle politiche attive del lavoro (il centro di formazione professionale) in considerazione del mutato quadro di competenze istituzionali e di complessità gestionale? Si cerca o si vorrebbe impegnare un’amministrazione su iniziative che non la vedono destinataria né di risorse né di competenze.

Vale la pena ribadire che questa Amministrazione comunale è comunque già impegnata su diversi fronti: consulta economia e lavoro, nell’ambito del patto dei sindaci dell’Altomilanese, organo che riunisce comuni, Afol, parti datoriali e sindacali; tavolo di lavoro per coordinare gli attori del territorio interessati a sviluppare formazione tecnica post diploma (Ifts e Its) e sostegno ai corsi Ifts degli istituti Dell’Acqua e Bernocchi; partecipazione al servizio inserimenti lavorativi tramite azienda So.Le per soggetti fragili e disabili; in collaborazione con Afol Ovest è stato organizzato un evento importante come la “Fiera del lavoro” per l’incontro tra domanda e offerta, riunendo in un’unica sede tutte le agenzie pubbliche e private che si occupano di lavoro; ogni venerdì l’amministrazione rilancia sui propri social le offerte di lavoro e/o i servizi di Afol; con le parti sindacali e datoriali l’amministrazione mantiene un confronto costante durante tutto l’anno per ciò che attiene temi e problemi inerenti Legnano, attraverso gli incontri di “Bilancio fuori del Comune” durante i quali il confronto avviene non solo sui numeri di bilancio ma anche sulle politiche comunali a 360 gradi, e con incontri specifici per progetti e/o situazioni di difficoltà e crisi aziendali.

Discuterne in commissione, non in consiglio

La maggioranza ha pertanto respinto l’ordine del giorno di Amadei perché, oltre alle motivazioni sopra addotte, avrebbe avuto la necessità, insieme a tante altre proposte, di un dibattito ben più approfondito, non compresso nei tempi imposti del consiglio, che ha ridotto il tutto a semplici dichiarazioni di voto. Non a caso, riconoscendo l’importanza del tema, ha proposto di discuterne in una commissione ad hoc da convocare al più presto, in cui partecipino anche i protagonisti del settore.

I capigruppo di Pd, Insieme per Legnano-Legnano Popolare, riLegnano

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