Ferrovia Malpensa-Gallarate, il Parco del Ticino: «Compensazioni adeguate»

Ferrovia Malpensa T2 Gallarate

MALPENSA – «L’Ente Parco non solo non ha rinunciato al ricorso al Tar, ma ha ottenuto la sentenza auspicata». A dirlo è il Consiglio di Gestione Parco Lombardo della Valle del Ticino in una nota attraverso cui intende fare chiarezza sulla propria posizione in merito alla realizzazione del collegamento ferroviario Malpensa T2-Gallarate. Il comunicato appare come una risposta ai Comitati ambientalisti che nei mesi scorsi avevano criticato l’atteggiamento troppo blando nell’opporsi a un’opera che andrà a impattare sui boschi e la brughiera di Casorate Sempione.

La posizione del Parco

Di seguito la posizione integrale del Consiglio di Gestione Parco Lombardo della Valle del Ticino:

Il Parco del Ticino ha avviato da settimane una proficua collaborazione con i Comuni interessati dal collegamento ferroviario Malpensa terminal 2 -Gallarate.  Abbiamo già incontrato due volte ciascun comune, Casorate Sempione, Cardano al Campo, Somma Lombardo e Gallarate,  dove il Direttore del Parco e il responsabile dell’Urbanistica si stanno confrontando con tecnici e amministratori per una ricognizione preliminare delle aree — preferibilmente di proprietà pubblica o in subordine privata — su cui realizzare tali interventi.  A titolo esemplificativo, gli ambiti interessati potrebbero includere reliquati pavimentati, aree di parcheggio asfaltate non più utilizzate, piccoli manufatti abbandonati, localizzati sia nei centri urbani che esternamente.

Per la prima volta, infatti, oltre alle fondamentali compensazioni di carattere forestale previste dalle norme vigenti, l’azione del Parco ha permesso di disporre di risorse per agire con depavimentazioni o decostruzioni di aree. Di fatto significa restituire alla permeabilità del suolo ed alla vegetazione aree che oggi sono costruite a reale compensazione di quelle che saranno consumate nella costruzione della ferrovia.

Le opere che intendiamo realizzare con Regione Lombardia andranno proprio nella direzione di valorizzare e riqualificare il territorio nel rispetto dei valori ambientali, naturalistici, ecologici e paesaggistici perseguiti dalla Legge istitutiva del Parco e dal proprio Piano Territoriale di Coordinamento. Peraltro, con un approccio innovativo e all’avanguardia, allo stato non consolidato e scontato.

In merito al ricorso proposto al Tar Lombardia – Milano, vogliamo precisare che l’Ente Parco non solo non vi ha rinunciato, ma ha ottenuto la sentenza auspicata. Nel 2019 il Parco aveva espresso parere negativo in quanto non venivano soddisfatte le esigenze di mitigazione e compensazione dell’opera e non c’erano sufficienti garanzie relative alla realizzazione di altri tratti ferroviari strategici, in particolare il potenziamento della Rho-Gallarate. L’opera era stata comunque autorizzata da Regione Lombardia, con delle modalità di compensazione assolutamente insufficienti ed inadeguate. Per queste ragioni il Parco aveva presentato ricorso che il TAR ha accolto. Anche a seguito della pronuncia del TAR, Regione Lombardia ha messo a disposizione le risorse per la realizzazione delle compensazioni ambientali e, allo stesso tempo, il Governo ha riconosciuto il potenziamento della Rho-Parabiago tra gli interventi prioritari e strategici a livello nazionale. Pertanto, sono state soddisfatte le condizioni che il Parco aveva espresso in sede di conferenza di servizi del 2019.

Le opere di compensazione, come anche gli interventi di miglioramento forestale, verranno prioritariamente localizzate all’interno dei territori dei Comuni interessati dall’opera ai fini di una reale e concreta compensazione degli impatti arrecati dalla nuova infrastruttura e — solo in una seconda fase, qualora non vi siano sufficienti aree a disposizione — individuate nei Comuni limitrofi dell’intorno di Malpensa, in ogni caso sempre all’interno del territorio del Parco. Il Parco si è impegnato entro un anno dalla sottoscrizione della convenzione a presentare l’elenco delle aree che potranno essere oggetto di decostruzione e rinaturalizzazione (interventi da realizzarsi entro il 2024, salvo proroghe).

Sarebbe auspicabile un supporto da parte di tutti per l’individuazione di tali aree, così da consentire all’ente Parco di approfondire l’eventuale fattibilità della loro riqualificazione. Il Parco vorrebbe intensificare il dialogo con tutte le associazioni del territorio in modo da condividere le informazioni con maggiore efficacia.

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