Malpensa T2-Gallarate, i Verdi: «Inaccettabile, esistono delle alternative»

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MALPENSA – «Riteniamo assolutamente inaccettabile che siano avviate le procedure per questo devastante tratto di ferrovia, per il quale esistono alternative funzionanti sia da Saronno che da Novara». Parola dei Verdi dei gruppi locali di Busto Arsizio, Gallarate e dell’area Malpensa, per voce dei referenti Filiberto Zago e Andrea Barcucci. Il tema è quello molto attuale del progetto per collegare il Terminal 2 di Malpensa con Gallarate. «La condizione per anche solo progettare un collegamento ad anello su Malpensa – spiegano – è la capienza della linea ferroviaria del Sempione, cioè il potenziamento della ferrovia Gallarate-Milano con un terzo binario. Invece il ministero dei Trasporti e Rete ferroviaria italiana hanno iniziato l’iter autorizzativo per il terzo e quarto binario solamente tra Parabiago e Rho».

Le preoccupazioni

Lo spunto per le osservazioni si basa su un’analisi della situazione attuale, ovvero «un’epoca di green deal, di cura per l’ambiente e di Next Generation Ue», ma anche «di miglioramento e di rigenerazione ambientale». In quest’ottica, «per gli ideali ecologici e umanitari che sono alla base del partito dei Verdi, noi osserviamo il superamento della corretta procedura autorizzativa nella conferenza dei servizi dello scorso 15 aprile, che ha escluso il Parco del Ticino dal parere urbanistico». Il gruppo non nasconde le sue preoccupazioni: «Riteniamo grave e suscettibile di peggiori guai il superamento delle migliori pratiche di partecipazione e di procedure ambientali, quali sono a tutela dell’ambiente e del bene comune la valutazione ambientale strategica e il consenso informato dei cittadini e delle amministrazioni interessate». Non mancano le considerazioni in merito all’attuale stato di crisi sanitaria: «Dalla pandemia usciremo più forti se il peso del progresso contemporaneo sarà equamente suddiviso in ogni ambito sociale». Ma non sembra andare in questo senso. Anzi, «assistiamo all’aumento delle diseguaglianze anche in questa drammatica emergenza globale».

Le colpe di Regione e la tutela della brughiera

Fra le varie considerazioni, viene chiamata in causa Regione Lombardia: «Crediamo che sia fissata su modelli di amministrazione e di sviluppo errati». Con riferimenti alla sentenza della Corte dei Conti per Aria, la centrale acquisti regionale, «quella che ha fallito anche miserevolmente le prenotazioni vaccinali». E affondano: «La gestione del denaro pubblico lombardo è squilibrata in favore di enti e imprese più vicine ai partiti della giunta Fontana, come ha dimostrato la ripartizione sperequata dei fondi del Piano Marshall nello scorso autunno». La conclusione è un appello alla salvaguardia della brughiera di Malpensa, che «deve restare intatta e il consumo di suolo va limitato alle sole infrastrutture necessarie. Il trasporto ferroviario deve essere migliorato sfruttando l’esistente, sia sulle linee presenti che tramite la creazione di posti di lavoro nel trasporto pubblico. La biodiversità naturale è il nostro vaccino dalle epidemie future».

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