Malpensa, M5S: «Anche per l’Europa serve un nuovo iter per ampliare la Cargo city»

parco ticino malpensa

MALPENSA – «Anche per l’Europa, ogni futuro progetto di espansione di Cargo City fuori dal sedime aeroportuale deve ripartire dall’inizio con una nuova procedura, con lo stesso iter fatto per il Masterplan 2035: è quanto ha risposto la Commissione europea a una mia interrogazione». Lo dice Maria Angela Danzì, europarlamentare M5S.

Salvare la brughiera

L’interrogazione era nata dall’incontro con i cittadini dell’area e con gli enti istituzionali locali, spiega la deputata europea, «preoccupati dall’idea di allargamento che distruggerebbe 44 ettari della brughiera del Gaggio, riconosciuta da tutto il mondo scientifico, unica nel suo genere e da salvaguardare e conservare integralmente per la sua importanza di corridoio ecologico e per la presenza di biodiversità dal punto di vista sia faunistico sia floristico». Danzì aggiunge: «Bisogna tenere conto che il Ministero si è già espresso contro questa soluzione e che, secondo l’Europa, non potrà cambiare la sua valutazione nel caso venisse riproposta tale e quale: ci sono alternative che permettono di impegnare una porzione minore di area di brughiera. Per questo bisogna tornare a parlare con il Parco del Ticino e con le altre istituzioni locali».

Il valore naturalistico

«La risposta della Commissione europea conferma il valore naturalistico della Brughiera adiacente l’aeroporto di Malpensa. La Commissione infatti parla di “rigorosa protezione delle specie” tutelate dalla Direttiva Habitat, come molte di quelle presenti nella Brughiera. I giochini di Salvini a Roma e del centrodestra in Regione non possono aggirare le tutele ambientali previste dall’ordinamento comunitario e nazionale», commenta Paola Pizzighini, consigliera regione del Movimento 5 Stelle. «Questa risposta giunge dopo che Regione ha negato il riconoscimento della Brughiera come SIC (Sito di interesse comunitario), scelta sciagurata e contraria a quanto chiesto dal Ministero dell’Ambiente, dal Parco del Ticino, dal FAI, dagli esperti dell’Università di Pavia auditi in Commissione regionale, dalla rete di Associazioni e Comitati del territorio. Un’occasione persa dal centrodestra lombardo. Ben venga quindi la risposta della Commissione europea che ribadisce che la tutela dell’ambiente e della biodiversità deve sempre essere rigorosa».
E ancora: «La Commissione scrive nero su bianco di non riscontrare fin qui violazioni del diritto europeo al quale tuttavia chiede di attenersi per progetti futuri. Un avviso ai naviganti che spero venga recepito: ogni forzatura potrebbe portare come conseguenza un futuro stop ed eventuali contenziosi», conclude Danzì.

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