MALPENSA – Tra sei giorni scade il termine per presentare le osservazioni al Masterplan 2035, il Piano di ampliamento di Malpensa previsto per i prossimi 15 anni. Il Cuv, ovvero i nove sindaci dell’intorno aeroportuale, avevano chiesto ufficialmente al ministero dell’Ambiente di posticipare al 15 ottobre la scadenza, ma non sono stati ascoltati. «E’una vergogna», punta l’indice il loro portavoce, il sindaco di Vizzola Ticino Roberto Nerviani.
Una vergogna
Il Cuv nutre ancora la speranza che dal ministero arrivi una risposta last minute, ma si sta preparando per l’eventualità che il silenzio si protragga fino al 6 settembre. «In settimana mi vedrò con gli altri sindaci per decidere cosa fare», dice Nerviani. «Complici il mese di agosto e le elezioni, avevamo detto che per noi sarebbe stato indispensabile avere almeno un mese in più di tempo. Sembra fatto apposta per mettere nelle condizioni noi, il Parco del Ticino e gli altri enti che avevano chiesto una proroga di non presentare osservazioni. E questo è un atteggiamento vergognoso da parte delle istituzioni. Non stiamo parlando della costruzione di un gazebo, ma dell’ampliamento del secondo aeroporto d’Italia».
Il Piano B
Il tempo stringe e bisogna pensare a un Piano B. Esattamente come ha già fatto la Provincia di Novara che nei giorni scorsi ha dato incarico a un avvocato di redigere almeno un parere lampo. All’attacco anche la Rete Comitati Malpensa (Rcm) che definisce uno scandalo la mancata proroga: «I cittadini sono chiamati a esprimere il loro consenso elettorale, ma poi sui temi che possono condizionare il loro ambiente vitale e la loro salute tutto tace. Per il ministero è meglio ignorare le richieste di un intero territorio che dare risposte».
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