I sindaci di Malpensa: «Lo sviluppo previsto dal Masterplan a noi non sta bene»

Malpensa Nuovo Masterplan quarto satellite
Il Masterplan 2035

MALPENSA – L’espansione a sud del sedime, i nuovi volumi di fronte al Terminal 1, le infrastrutture esterne. Che mancano o che non trovano il consenso del territorio. I nove sindaci di Malpensa riconoscono che sono stati fatti notevoli passi avanti con il Masterplan 2035 di Sea, ma ci sono ancora troppe cose che non vanno. Può riassumersi così l’incontro avvenuto questa mattina, 29 luglio, a Vizzola Ticino tra i rappresentanti dei nove Comuni dell’intorno aeroportuale (Somma, Lonate, Ferno, Samarate, Cardano, Vizzola, Casorate, Golasecca, Arsago).

Problema occupazionale

Prima di parlare di Masterplan i sindaci hanno affrontato un tema attuale che li preoccupa, ovvero l’impatto occupazionale del Covid sul trasporto aereo. «Con Malpensa ferma si ferma tutta l’economia fuori», dice il primo cittadino di Vizzola, Roberto Nerviani, presidente di turno del Cuv. «Per questo motivo auspichiamo una rapida ripresa di Malpensa, ma è necessario che la ripartenza avvenga camminando assieme. Aeroporto e territorio devono marciare nella stessa direzione».
Il Masterplan 2035 secondo gli amministratori locali sarà l’occasione per il nuovo management di Sea di dimostrare di aver cambiato passo nel dialogo con il territorio.

Cosa c’è che non va

I nove Comuni puntano a presentare un pacchetto unico di osservazioni contenente le criticità di tutti. Sarà un documento suddiviso in tre sezioni: ambiente, sviluppo, infrastrutture. I contenuti emergeranno nelle prossime settimane. Nerviani ne anticipa due. Il primo è l’espansione a sud della Cargo city («Per Ferno e Lonate sono problemi seri»), il secondo riguarda i nuovi volumi commerciali, logistici e ricettivi che Sea vuole costruire all’interno del sedime, a partire dall’Airport city di fronte al Terminal 1. Spiega il presidente del Cuv: «Prima di costruire nuovi alberghi in aeroporto bisogna consentire di lavorare a quelli che già ci sono oggi all’esterno e che ora sono quasi fermi. E poi costruire all’interno del sedime uffici, capannoni e hotel significa non pagare oneri di urbanizzazione e Imu. Vuol dire fare concorrenza sleale e uccidere l’indotto. A noi naturalmente non sta bene. Uno sviluppo senza un concreto ritorno sul territorio a noi non sta bene».
Il Cuv ha deciso infine di incontrare nelle prossime settimane i colleghi di seconda fascia (il cosiddetto Cor2) e i rappresentanti dei comitati anti-Malpensa. Chiederà inoltre a Sea di posticipare dal 5 settembre (piena campagna elettorale per Somma, Casorate e Golasecca) al 15 ottobre il termine ultimo per la presentazione delle osservazioni al Masterplan.

Nuovo Masterplan Malpensa, spuntano il quarto satellite e la Airport city

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