Malpensa, il Terminal 2 resta chiuso. Riaprirlo costa 6 milioni di euro 

Malpensa riapertura terminal 2

MALPENSA – Non esiste al momento, nei piani di Sea, una data per la riapertura del Terminal 2. Sollecitato dalle domande in Commissione Malpensa a Gallarate, il Chief Operating Officer Alessandro Fidato giovedì 31 marzo ha fatto capire che ci vorrà ancora molto tempo prima che i passeggeri possano prendere possesso della seconda aerostazione, fino al 2019 monopolizzata dai voli easyJet. 

Poco traffico 

La chiusura del T2 – risalente al 15 giugno 2020 – è semplicemente una questione di numeri. Da solo ha una capacità di 10 milioni di euro, proprio come ciascuno dei tre satelliti al Terminal 1, attualmente «insaturo», ha detto Fidato, «perché il volume di traffico è ancora basso». Il 2021, infatti, ha chiuso con soltanto 9,6 milioni di passeggeri e per il 2022 si prevede di sfiorare quota 19 milioni. Di fatto, anche per quest’anno basterebbero soltanto i due terzi del T1 per gestire il traffico in brughiera.
Prima che la riapertura del T2 diventi davvero indispensabile, dunque, bisogna attendere di ritornare ai livelli del 2019 (l’anno del Bridge). Potrebbero volerci anni. 

Costa troppo

Nulla osta comunque a Sea di rimetterlo in funzione prima di mandare il T1 vicino alla saturazione, e molto probabilmente sarà così. Ma al momento (e per molto tempo ancora) sarebbe una mossa economica suicida. Dopo aver appena chiuso il bilancio con una perdita di 80,3 milioni di euro, «comporterebbe costi ancora superiori» che al momento vengono considerati inutili. Senza contare che con il caro energia la cifra per il mantenimento della struttura è raddoppiata. «Da 3 milioni di euro annui riaprire il T2 oggi ci costerebbe 6 milioni», ha reso noto il Cco di Sea. «Sono 6 milioni di euro buttati perché non c’è nessuna necessità. Sarei strafelice di aprirlo domani, ma questi sono i numeri». 

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