Malpensa, sul “chi inquina paga” un passo avanti di SEA. Ma non basta!

alberto steidl

Il CRA (Comitato Ripuliteci l’Aria) avendo letto l’articolo di Andrea Aliverti apparso ieri su Malpensa24 in merito alle esternazioni dell’Amministratore Delegato di SEA, ritiene di formulare in proposito le seguenti riflessioni, che peraltro riprendono la nostra proposta a Voi inviata lo scorso 18 luglio 2019.

L’ammissione del principio europeo “chi inquina paga” da parte di SEA riteniamo sia un bel passo in avanti rispetto alla sordità fino ad oggi dimostrata nei confronti della grave situazione ambientale di Malpensa. Ma non basta! Diciamolo francamente: per valutare la sostenibilità e l’efficacia della proposta dell’AD di SEA occorrerebbe conoscere alcuni dettagli ancora sconosciuti. E allora ci chiediamo: gli aumenti delle tariffe per gli aerei più rumorosi e più inquinanti che SEA si propone di introdurre, come saranno quantificati? Saranno sufficienti a indennizzare le malversazioni ambientali che la zona aeroportuale ha già subito, sta subendo ancora oggi e continuerà a subire nel prossimo futuro a causa dell’incremento del traffico aeroportuale che SEA auspica di voler attuare nei prossimi anni?

Poiché sulla questione Malpensa ormai non ci si può più accontentare degli annunci sensazionali di chicchessia, SEA deve sapere che per non risultare insufficiente e quindi risibile agli occhi dei cittadini che pretendono (giustamente) di vivere nelle loro case e nei territori in salute, l’aumento proposto dovrà necessariamente essere significativo ed emendativo di una situazione ambientale ormai divenuta insostenibile. Per risultare efficace, l’aumento tariffario che l’AD di SEA si propone di presentare  al tavolo dell’Autorità di regolazione dei trasporti (ATR), dovrà garantire (o quanto meno coadiuvare) il percorso di decarbonizzazione intrapreso a livello regionale e nazionale. In attesa che venga finalmente redatta (e rispettata) una Valutazione Ambientale Strategica del comparto aeroportuale, secondo noi del Comitato Ripuliteci l’Aria la soluzione al problema può essere anticipata attraverso la limitazione del traffico aereo (cosa che gli annunci dell’AD smentiscono decisamente) e impiegando aeromobili meno inquinanti. In subordine auspichiamo l’adozione di azioni e misure di urgente ed immediata compensazione ambientale, tese ad alleviare il carico e la pressione ambientale del varesotto, come:

1) lo spegnimento di ACCAM (che nonostante l’obsolescenza dell’impianto continua imperterritamente a immettere veleni in atmosfera);

2) l’elargizione (a beneficio di aziende e cittadini delle zone che subiscono la gran parte dell’inquinamento di Malpensa) di incentivi per la sostituzione di:

a) caldaie a combustione per il riscaldamento domestico con pompe di calore a zero emissioni associate a fotovoltaico e geotermia a bassa entalpia;

b) auto private “termiche” con auto a zero emissioni;

c) mezzi pubblici “termici” (quelli aeroportuali compresi) con mezzi a zero emissioni;

3) la piantumazione di un milione di alberi prevista dal progetto Malpensa 2000 mai messi a dimora, oltre ad altre previste compensazioni ambientali mai realizzate.

Solo successivamente alla realizzazioni di dette compensazioni avrà senso far pagare di meno gli aerei meno inquinanti. Prima si pensi alla salute dei cittadini e al territorio, poi alle compagnie aeree! E chi vuole che il servizio di trasporto aereo sia sempre e comunque garantito si prepari a mettere mano al proprio portafoglio e non a quello della comunità.

Ci dispiacerebbe convincerci nuovamente che una governance che esprime una politica che non dà pronte e subitanee risposte e soluzioni ai problemi dei cittadini è una governance scansafatiche, inefficace e pertanto inutile, che altro non fa che allontanare i cittadini dalla politica.

Alberto Steidl, Comitato Ripuliteci l’Aria

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