Mamme hostess: Neos in Appello dopo lo stop ai voli di lungo raggio

Mamme hostess Neos

MALPENSA – Non è ancora finita la battaglia in tribunale per le mamme hostess, costrette da una sentenza della Cassazione risalente al 25 luglio 2017 – e immediatamente applicata dalle compagnie aeree italiane Meridiana, Air Italy, Air Dolomiti e Neos – a partire per lunghi viaggi che le tengono lontane dai loro figli, magari per una settimana intera, partoriti dodici mesi e un giorno prima. Dopo la vittoria ottenuta in primo grado al tribunale di Busto Arsizio lo scorso agosto, Neos ha annunciato infatti che farà ricorso in appello.

Il diritto all’esonero dal lavoro notturno

Il caso fu sollevato due anni fa da Usb, ma ora è la Fit-Cisl che torna alla carica. In risposta proprio a un comunicato della sigla confederale, Neos fa sapere che «la mancata applicazione da parte della compagnia dell’esonero del lavoro notturno riguarda soltanto il personale navigante e trova giustificazione nelle particolari modalità di svolgimento del lavoro aeronautico, caratterizzato dalla mobilità dei lavoratori da una parte all’altra del mondo». La compagnia charter di Alpitour, con sede a Case Nuove di Somma Lombardo, ricorda che nel merito c’è già una sentenza della Corte di Cassazione, la 18285/2017, in cui si stabiliscono le ragioni per cui l’esonero non è applicabile al personale di volo».

Bambini a casa da soli

La categoria degli assistenti di volo è l’unica a cui non si applica il diritto a godere dell’esenzione dal lavoro notturno se si è genitore di un figlio di età inferiore a tre anni o se si è unico genitore affidatario di un figlio convivente di età inferiore a dodici anni. Resta in vigore soltanto l’obbligo all’esenzione fino al primo anno di età del bambino. Ciò costringe tantissime assistenti di volo single a partire per un volo di lungo raggio, stando dunque lontano da casa anche per una settimana intera, con un bambino piccolo magari lasciato ad amici o vicini se non si può contare su una forte rete parentale. La sentenza del giudice del lavoro Francesca La Russa aveva riaccesso le speranze delle hostess, ma ora gli avvocati di Neos sono pronti a ribaltare in appello la decisione. «L’orientamento espresso dal Tribunale di Busto Arsizio non è condivisibile, non solo perché in contrasto con la decisione della Cassazione, ma soprattutto perché non prende in considerazione la realtà del lavoro di una compagnia aerea».

La posizione di Neos

Prosegue Neos: «La nostra compagnia non ha mai operato, né intende operare, alcuna riduzione dei giorni di riposo di cui il nostro contratto garantisce la totale fruizione in base». E’ dunque «inaccettabile far apparire Neos come un’azienda contro le mamme e i loro bambini, come dimostrato dal fatto che a tutto il personale sono applicati tutti gli altri diritti previsti dal Testo Unico sulla maternità e paternità».

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