Europee, ospedale unico e sanità da cambiare. Il “Fratello” Mantovani a tutto campo

Mario Mantovani

SOLBIATE OLONA – Pronto per la sfida delle Europee? «Io sono a disposizione. Decide il partito». E ancora: si dice che oggi il dominus della Sanità regionale sia ancora lei. E’ così? «Dominus è un termine che non mi si addice. Ho dato il mio contributo con il presidente Maroni, ma oggi quella riforma la cambierei». Chi risponde alle domande è Mario Mantovani, già senatore della Repubblica e vicepresidente regionale oltre che potentissimo assessore alla Sanità durante il governatore del Bobo leghista. E oggi di nuovo in campo con Fratelli d’Italia. Insomma, non certo un novellino della materia.

Rampa di lancio per l’Europa

Mantovani sa bene che sul suo ritorno in campo ci sono molti riflettori accesi. E conosce altrettanto bene le regole non scritte della politica. Una tra tutte: più gli altri ti puntano addosso le luci della ribalta più devi viaggiare al buio. E così fa. Alla domanda di una sua candidatura in Europa non nasconde il pallone, ma serve l’assist: «Io sono a disposizione. Poi decide il partito». Il che significa che lui ha già deciso. E non è da escludere che in lista, sempre con i Fratelli, ci possa essere anche Roberto Formigoni per un posto da eurodeputato. Del resto il Celeste, proprio oggi (lunedì 13 novembre) ha annunciato il suo ritorno e la sua volontà a candidarsi per Bruxelles.

Sanità: io cambierei

A lui il termine non piace, ma è innegabile che Mantovani, oltre che assessore a Sanità e Welfare (fu lui a creare il super assessorato a Palazzo Lombardia) è stato il dominus della Sanità lombarda. «Anche se – dice – questa riforma la cambierei perché gli ospedali vanno valorizzati in maniera diversa».

E a proposito di ospedali non si può non fare cenno al nuovo polo di Busto Gallarate: «Si farà, Fontana vuol raggiungere questo obiettivo». Un’ultima provocazione: “C’è chi dice che con Mantovani assessoriìe l’ospedale unico sarebbe già in costruzione, è così?”. Risposta, con il sorriso sulle labbra: «Potrebbe essere un’ipotesi condivisibile, almeno da me. Ma lo diranno gli elettori».

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