Merano, aria di primavera

REPORTAGE | Maestosi cedri dell’Himalaya e sequoie giganti convivono con palme e sempreverdi sudamericane

Giro in carrozza a Merano (foto Frieder Blickle)

La primavera, a Merano, arriva presto. Le Alpi riparano il fondovalle, l’aria è mite già a marzo, le giornate sono soleggiate. Già dalla seconda metà dell’Ottocento furono qui introdotte piante da tutto il mondo, favorite dal clima gradevole. Maestosi cedri dell’Himalaya e sequoie giganti convivono con palme e sempreverdi sudamericane, rendendo il paesaggio lussureggiante anche nella parentesi invernale. È una natura che dialoga con la cultura, altro pilastro della storia e del presente meranese, ponte fra Nord e Sud Europa. Sulle panchine della romantica passeggiata Gilf, versi di poeti incisi sul legno compongono la Via della Poesia.

Con un occhio alle piccole botteghe dei Portici, si ammira un’architettura sospesa fra vecchio e nuovo, fra Medioevo, liberty e avanguardie. Allo Jugendstil del Kurhaus fa specchio il cubo di vetro delle Terme Merano: un mondo di relax, con piscine, saune e la cura del corpo come stella polare. Quando si cammina per Merano si va alla scoperta del gusto locale, espressione di una cucina di confine fra sapori alpini e mediterranei, oggi più che mai ispirata alla qualità e alla valorizzazione del territorio dove tanti produttori operano secondo le regole del biologico. Perché non provare una visita guidata gourmet, che abbina le bellezze del luogo alle degustazioni, anche di vini.

I prodotti del territorio sono protagonisti al Mercato Meranese, in centro città, in un contesto che unisce residenti e ospiti, in un dialogo con i produttori. L’appuntamento è per il sabato mattina: una rassegna di prodotti esclusivamente altoatesini, come specialità di salumeria a partire dallo speck e i formaggi, ma anche pane, frutta, verdure di stagione ed erbe aromatiche. Si supportano i circuiti locali, offrendo alle piccole aziende – anche quelle artigianali – una preziosa opportunità di commerciare i propri prodotti. Il 9 marzo va in scena il “FarmFood Festival” di Gallo Rosso in collaborazione con il Merano WineFestival: si tratta di una kermesse dei prodotti contadini di alta qualità provenienti dall’Alto Adige che portano il marchio Gallo Rosso, ovvero un’associazione che dal 1998 promuove e favorisce l’attività di circa 1.600 agriturismi in Alto Adige, il cui scopo è sostenere i contadini dei masi nello sviluppo di attività da affiancare all’agricoltura. La filosofia dell’Associazione Gallo Rosso è “Avvicinare le persone allo stile di vita degli agricoltori altoatesini”. L’obiettivo di questo progetto è da un lato aprire agli agricoltori altoatesini nuove fonti di reddito e dall’altro dare ai consumatori la possibilità di conoscere il mondo contadino dell’Alto Adige. Durante il FarmFood Festival, 86 contadini produttori del “Gallo Rosso” avranno l’occasione, nell’esclusiva cornice del Kurhaus di Merano, di presentare i loro prodotti di qualità, di offrirli in degustazione e di venderli. Lo scopo del Festival, infatti, è di sensibilizzare verso l’eccellenza dei prodotti della terra dell’Alto Adige, prodotti coltivati e lavorati da mani esperte con passione, cura e attenzione per gli alimenti sani, senza coloranti e conservanti artificiali, all’insegna della regionalità e della stagionalità. Info: https://www.farmfoodfestival.it/it

La parata del lunedì di Pasqua all’ippodromo di Merano (foto Manuela Unterholzner)

A Merano, la Pasqua è dunque golosa e rispecchia l’anima di questa città: alpina e mediterranea, asburgica e italiana. Le uova sono un must: quello di cioccolato, certo, ma anche quelle sode, provenienti dai masi dei dintorni, che ritrovate sui banconi dei bar per l’aperitivo. Un rito pagano e gastronomico. Le pasticcerie offrono la “Zopf”, la treccia: una pagnotta, la forma si fa comprendere dal nome, arricchita con burro e uova: si fa mangiare da sola, ma si presta particolarmente a essere affettata e farcita. Va benissimo sia col dolce sia col salato. La primavera porta in dote un’ eccellenza altoatesina: gli asparagi. La bellezza di questo ortaggio è la sua versatilità, che i cuochi meranesi sanno esaltare, fra risotti e tagliatelle, abbinamenti con il classico prosciutto affumicato o il salmone. La salsa di accompagnamento si chiama “bolzanina”: senape, olio, e fatalmente… uova, nei suoi ingredienti. Sapidità, dolcezza, la nota “frizzante” della senape: l’abbinamento è succulento. Ancor più nell’abbinamento ai grandi bianchi del territorio, il Sauvignon su tutti ma anche Chardonnay, Pinot Bianco, Riesling. Uve che in Alto Adige danno il meglio di loro, cantano il terroir come un virtuoso della musica, celebre e sensibile, davanti ai suoi fan.

Passeggiata Tappeiner a Merano (foto Alex Filz)

Il Lunedì di Pasqua – il 1° aprile – tutti in pista, per le prime corse dei cavalli Haflinger: si tratta di una delle manifestazioni di più lunga data sul territorio, risalgono a fine Ottocento. Le competizioni all’ippodromo, considerato fra i più affascinanti d’Europa, saranno precedute dal corteo per le strade del centro cittadino, fra costumi e acconciature tipiche. All’ippodromo saranno diverse le iniziative di contorno alle corse: ampio spazio alla gastronomia. Info: www.merano.eu