Vacanze, tra le mete cresce la campagna. Ma a Varese mancano i turisti stranieri

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VARESETre cittadini su quattro (75%) in vacanza al mare, in montagna o nel verde durante l’estate 2020 hanno scelto di visitare frantoi, malghe, cantine, aziende, agriturismi o mercati degli agricoltori per acquistare prodotti locali a chilometro zero direttamente dai produttori, ottimizzare il rapporto prezzo/qualità e garantirsi una spesa sicura. È quanto emerge dai dati dell’analisi Coldiretti/Ixè diffusi oggi, venerdì 28 agosto, che evidenziano come si tratti di una tendenza favorita dalla crescita del turismo di prossimità.

La riscoperta dei centri minori per evitare affollamenti

Gli italiani hanno riscoperto i piccoli borghi e i centri minori nelle campagne del bel Paese, in alternativa alle destinazioni turistiche più battute, per evitare pericolosi affollamenti con l’emergenza coronavirus. Una scelta condivisa dai varesotti, dato che il territorio si riflette appieno nelle percentuali date dall’indagine, mentre è cresciuta moltissimo la presenza di quanti hanno scelto i boschi e i laghi della provincia prealpina anche come meta di trekking ed escursioni concentrate soprattutto nel weekend.
«Si tratta – sottolinea il presidente di Coldiretti Varese Fernando Fiori – di una svolta patriottica importante in un momento in cui la mancanza quasi totale di turisti stranieri ha fatto venir meno una fetta importante della clientela di riferimento per il territorio – in particolare per i Laghi Maggiore e Ceresio, particolarmente sensibile alla qualità e sostenibilità dell’alimentazione». Il cibo quest’anno rappresenta per quasi il 18% dei cittadini la principale motivazione di scelta del luogo di villeggiatura, mentre per un altro 50% costituisce uno dei criteri su cui basare la propria preferenza. Solo un 7% dichiara di non prenderlo per niente in esame.

La voce principale del budget delle famiglie in vacanza

La ricerca dei prodotti tipici è diventata un ingrediente importante – spiega Coldiretti Varese – delle vacanze in un Paese come l’Italia che è leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa con 305 specialità a indicazione geografica riconosciute a livello comunitario e 524 vini Dop/Igp, 5155 prodotti tradizionali regionali censiti lungo la Penisola, la leadership nel biologico con oltre 60mila aziende agricole biologiche e la più grande rete mondiale di mercati di agricoltori e fattorie di Campagna Amica, oltre alle numerose iniziative di valorizzazione come le strade del vino o dell’olio.
Il cibo – sottolinea la Coldiretti prealpina – è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa un terzo della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. Un ruolo importante in tutto ciò è rappresentato dai piccoli borghi dove nasce il 92% delle produzioni tipiche nazionali secondo l’indagine Coldiretti/Symbola, una ricchezza conservata nel tempo dalle imprese agricole con un impegno quotidiano per assicurare la salvaguardia delle colture storiche.

Conoscere la storia, la cultura e la tradizione

L’acquisto di un alimento direttamente dal produttore – sottolinea la Coldiretti – è anche un’occasione per conoscere non solo il prodotto, ma anche la storia, la cultura e la tradizione racchiuse dalle parole di chi ha contribuito a conservare un patrimonio che spesso non ha nulla da invidiare alle bellezze artistiche e naturali del territorio nazionale. In molti casi la vendita è accompagnata anche dalla possibilità di assaggi e degustazioni “guidate” che consentono di fare una scelta consapevole difficilmente possibile altrove, ma anche di verificare personalmente i processi produttivi in un ambiente naturale tipico della campagna.
In un momento difficile per l’economia e l’occupazione nazionale acquistare prodotto del territorio significa anche aiutare l’economia e l’occupazione locale e per questo la Coldiretti è impegnata nella mobilitazione #MangiaItaliano. L’obiettivo è favorire il consumo di cibo 100% tricolore nei mercati, nei ristoranti, negli agriturismi con il coinvolgimento di numerosi volti noti della televisione, del cinema, dello spettacolo, della musica, del giornalismo, della ricerca e della cultura.

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