Milano, minacce a Fontana e Sala: primi sei indagati tra Carc e centri sociali

MILANO – Scritte contro il presidente Attilio Fontana e il sindaco di Milano Giuseppe Sala, primi 6 indagati. Sono stati identificati e indagati nei fascicoli aperti per diffamazione e minacce sei antagonisti, due del Carc e quattro del centro sociale Zam, per le scritte minatorie comparse nei giorni scorsi a Milano prima contro il Governatore della Lombardia e poi anche contro il sindaco di Milano.

Carc e centro sociale Zam

In particolare, due esponenti del Carc (i Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo che avevano anche rivendicato l’azione in una conferenza stampa), nelle indagini condotte dalla Digos e coordinate dal pool antiterrorismo guidato da Alberto Nobili, sono accusati di essere gli autori della scritta “Fontana assassino” apparsa nelle scorse settimane lungo il Naviglio della Martesana (sono stati anche denunciati per imbrattamento dal proprietario del muro).

Minacce anche online

Altre scritte dello stesso genere sono poi comparse in altre zone della città e nei giorni scorsi il legale di Fontana, l’avvocato Jacopo Pensa, ha anche presentato al pm Nobili un dossier con all’interno una serie di minacce ed insulti ricevuti on line ma anche che con lettere dal presidente della Lombardia per la gestione dell’emergenza Coronavirus. Inoltre, quattro giovani frequentatori del centro sociale Zam sono ritenuti tra gli autori della scritta “Fontana assassino Sala zerbino” trovata nella notte tra il 5 e il 6 giugno in via Chiesa Rossa, sempre a Milano. Sono stati identificati e indagati. Le indagini sono ancora in corso. Erano una quindicina in tutto gli antagonisti presenti nel sottopasso dove e’ stata realizzata al scritta.

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