‘Ndrangheta a Lonate e Ferno. Parla Rispoli: «Su di me solo millanterie»

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LONATE POZZOLO – «Sono uscito dal carcere dopo aver scontato la mia pena. Ho lavorato, non ho visto nessuno, non ho parlato con nessuno, non ho fatto nulla di ciò di cui sono accusato. Se qualcuno al telefono ha fatto il mio nome ha soltanto millantato». Vincenzo Rispoli  (in basso al centro nella foto di repertorio), coinvolto nell’operazione Krimisa, considerato dagli inquirenti il boss della locale Lonate-Legnano collegata alle ‘ndrine cirotane, ha reso oggi, lunedì 15 giugno, spontanee dichiarazioni.

Non ho fatto niente

Lo ha fatto in collegamento video dal carcere di L’Aquila dove è stato trasferito, dall’istituto penitenziario di Tolmezzo, dopo essere stato sottoposto al 41bis. Rispoli ha potuto parlare soltanto oggi, davanti al gup di Milano Anna Magelli, in quanto sottoposto a quarantena subito dopo il cambio di carcere. Rispoli ha rigettato ogni accusa sottolineando che se qualcuno lo ha chiamato in causa «Ha soltanto millantato». Il difensore, Michele D’Agostino, nelle sue conclusioni ha chiesto l’assoluzione sia per lui che per Mario Filippelli, considerato uno dei luogotententi e co-difeso con l’avvocato Gianluca Fontana di Rispoli stesso «In quanto non vi è alcuna prova che l’associazione a delinquere di stampo mafioso abbia continuato a sussistere anche dopo gli arresti di Bad Boys».

Chiesta l’assoluzione

Bad Boys fu la prima forte operazione anti criminalità organizzata portata avanti tra Ferno, Lonate e Legnano: gli arrestati e le accuse loro mosse sono praticamente gli stessi che compaiono in Krimisa. L’accusa, per Rispoli, ha chiesto una condanna a 16 anni. L’operazione Krimisa, coordinata dalla Dda di Milano, si chiuse nel luglio dell’anno scorso. Nello stesso procedimento compare anche l’ex consigliere di Fratelli d’Italia Enzo Misiano e altri coinvolti nell’inchiesta considerati dagli inquirenti vicini alla cosca. Cosca che a quanto pare, secondo l’autorità giudiziaria, aveva affari di ogni genere, investiva nei parcheggi vicini a Malpensarisolveva le proprie “questioni” imprenditoriali con botte e minacce. Ai boss si rivolgevano anche i cittadini comuni per risolvere contenziosi con terzi e ottenere “giustizia”. A gennaio l’accusa aveva chiesto condanne per un totale complessivo di 160 anni.

Eccezione di nullità

L’avvocato D’Agostino ha sollevato Tempus commissi delicti «cambiato due volte dall’accusa». Essendo già in fase di udienza preliminare «E la giurisprudenza credo mi sia di conforto» il difensore di Rispoli ha presentato un’eccezione di nullità «in caso contrario la sentenza sarebbe da ritenersi abnorme. Gli atti dovrebbero quindi essere rinviati al pm». Fontana, per Filippelli, ha precisato: «Sono tutti usciti dal carcere in tempi diversi. IL mio assistito è accusato di essere tra gli organizzatori dell’associazione a delinquere ma non è così. La rivalità con Emanuele De Castro, già emersa in Bad Boys smonta quest’accusa». Repliche e possibile sentenza l’8 settembre.

‘Ndrangheta a Lonate e Ferno: chieste condanne per 160 anni

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