ALBIZZATE – Una nuova macchina attrezzata è ora a disposizione del consorzio dedicato ai Servizi sociali. Nei Comuni di Solbiate Arno e Albizzate arriva un ulteriore sostegno alle famiglie in difficoltà, con un investimento da circa 20mila euro a disposizione dei volontari. È il frutto della «gestione oculata del bilancio che ha permesso di acquistare con l’avanzo amministrativo una seconda macchina nel giro di un anno mezzo», dichiara il sindaco di Albizzate Mirko Zorzo. Il consorzio unisce i due Comuni da ormai 40 anni: «Non tutti vantano un asse così importante al servizio delle famiglie che cercano un appoggio pubblico», sottolinea Zorzo, trovando appoggio nel collega di Solbiate Arno, Oreste Battiston: «Il rapporto tra le nostre comunità nasce per dare un supporto alle persone: mi auguro che questo feeling possa continuare ancora a lungo». Il lockdown ha allungato un po’ i tempi, ma ora la macchina c’è ed è disposizione del consorzio per i cittadini.
Un supporto per il consorzio
L’investimento mira a supportare il consorzio, composto soprattutto da infermieri e oss: «Aldilà dei problemi che ultimamente ci sono stati, il servizio offre un’assistenza che va dall’ambulatorio ai servizi a domicilio», specifica Zorzo. Un servizio che sta cercando di evolversi, come dimostra la volontà di intervenire anche nelle situazioni più complesse: «Abbiamo alcune problematiche che necessitano operazioni che includono il servizio di almeno due persone, ovvero autista e accompagnatore», specifica il primo cittadino di Albizzate. «In questi casi diventa tutto più articolato, e anche per questo ci siamo attivati nel corso degli anni per dedicare più attenzioni alle fasce più deboli». La spesa per il sociale, soltanto ad Albizzate, negli ultimi dieci anni è passata da 400mila euro a quasi 800. E di questi, l’amministrazione Zorzo ne ha destinati 108mila nel consorzio, a cui si aggiungono i 77mila di Solbiate Arno.
Il periodo di lockdown
Durante la quarantena gli ambulatori del consorzio hanno dovuto chiudere, mentre le attività di assistenza a domicilio si sono ridotte a 3 giorni soltanto alla settimana. Ora i Comuni ricominciano a mettere in campo un servizio di assistenza adeguato alle reali esigenze e l’acquisto di una nuova macchina attrezzata anche per disabili e anziani è un primo passo di sostegno alle due comunità. «C’è stato un periodo di confusione che ha reso ogni intervento sicuramente più complicato», spiega Zorzo. «Abbiamo gestito la situazione usando il buonsenso e appena abbiamo capito meglio come muoverci ci siamo attivati per dare una mano».