Mimmo Pesce contro il Coronavirus: “Un consiglio? Chiamo l’ascensore con l’orecchio, pare sia immune”

Mimmo Pesce Napoli

 

Il grande Mimmo Pesce, principe del capitone, barricato in casa per l’emergenza coronavirus, ha dispensato tra il serio e il faceto consigli utili per affrontare il momento in sicurezza. Sull’efficacia di alcuni consigli ci sarebbe parecchio da obiettare, ma almeno il sorriso non manca.

Come la sta vivendo Mimmo Pesce?

Sto vivendo come tutti, con un misto di apprensione, fatalità, paura. È un sentimento con il quale dobbiamo convivere almeno nei prossimi mesi. Non vedo una via di uscita nell’immediato. Sensazione stranissima. Surreale.

Ha riscoperto qualche vecchia passione?

Ho riscoperto il disegno, ho riniziato a disegnare. È una cosa che avevo abbandonato ai tempi delle elementari. Ero un asino. Mi dicevo: ma è possibile che non riesco a disegnare? Disegno tutto: fumettistica, natura morta, personaggi. Ho realizzato la mia versione personale rivisitata dell’uomo Vitruviano di Leonardo, ma l’ho realizzato con sei braccia e con sei gambe. Due o tre ore al giorno uso il pongo, ma solo perché non ho trovato il Das perché volevo fare il posacenere colorato di giallo e di rosso. Sto lì ore e ore. Mi alzo presto, intorno alle 11.30 perché sono molto mattiniero, poi dalle 14 alle 21 faccio lavoretti in pongo. Ho ritrovato un vecchio amico, il mio amico fantasma con cui sono tornato a parlare a distanza di anni”.

E la famiglia?

Per gli uomini molto impegnati come me durante l’anno ritrovarsi a casa li porta poi a riscoprire moglie, figli. Con le nuove tecnologie ho sentito persino cugini che non sentivo da una vita. Una cosa certamente positiva. Con mia moglie abbiamo riscoperto una certa vicinanza. Ognuno usa un suo bagno, una propria camera da letto. La quarantena? Non la reggevo da giovane figuriamoci oggi. Al massimo una, due al giorno. Quaranta? Dai, non esageriamo

Sta progettando qualcosa?

Sto lavorando a un bellissimo progetto. Il mio vecchio pallino erano le invenzioni che spero possano farmi guadagnare un sacco di soldi. Ho in mente di creare un infilatore del piede della scarpa destro, è un invito a mettere il piede destro nella scarpa. Tutto in plastica modellata. Volevo usare l’avorio, ma non è semplice recuperarla dalla zanne degli elefanti.
Infili il piede sul bordo posteriore, poi infili la punta, fai scivolare il piede e infine tiri fuori l’infilatore. Qualcuno mi diceva che avrei potuto chiamarlo calzascarpe. Non mi piaceva, meglio infilatore. Ho creato solo il destro al momento. L’obiettivo è aprirsi al mondo del calcio per fare soldi a palate. Ci ho messo parecchio tempo per idearlo. È un progetto vecchio del 2002

Segue l’informazione oppure preferisce non farsi suggestionare?

Come tutti ho passato una fase iniziale dove sono stato un ingordo rispetto alle notizie. Dopo un po’ è subentrata una sorta di repulsione. Si rischia di finire in un vortice di depressione. Mi tengo aggiornato, ascolto, ma guardo anche altro. Per distrarmi per non essere concentrato troppo mi guardo anche un buon film

Pesce l’ipocondriaco che suggerimenti può dare?

Un consiglio che posso dare è quello che utilizzo per non avere problemi con il suolo infetto perché pare che il virus sia dappertutto. Quando esco uso solo la destra per fare tutto. Quando cammino saltello con il destro e poi uso la destra per fare la spesa e con la pancia sposto il carrello. Il giorno dopo uso il sinistro. Così dimezzo le possibilità di contagio. È un piccolo trucchetto che suggerisco a tutti.
Uso la mascherina, guanti, cappello, nell’ascensore schiaccio i pulsanti con le orecchie perché pare che siano immuni

E il campionato?

Sul prosieguo della stagione, anche se si riducessero morti e contagi, non c’è molto da dire. Il campionato per me è finito. Se non fosse così sarebbe qualcosa di incredibile. Faccio fatica a pensare a una partita da giocare a maggio. La vedo dura. Io congelerei tutto, ripartendo a settembre. Anche assegnare sto scudetto che senso avrebbe? Non credo ci sia qualcuno che voglia festeggiare un campionato del genere. A settembre ripartiamo e via. Altrimenti mi sembra una forzatura. Poi è chiaro che ci sono aspetti economici da non sottovalutare ma se i giocatori come pare dovessero fare un sacrificio il danno sarebbe minore.

Che dice a Lotito?

Lotito può spingere quanto vuole: è come una macchina che non parte, da solo è difficile muoverla. Se non c’è nessuno che lo aiuta mi pare impensabile. Ultimamente anche De Laurentiis mi pare si stia sfilando dalla posizione di Lotito.

E dopo l’emergenza che farà?

Alla fine mi regalerò un viaggio incredibile che era il mio sogno fin da bambino. Andare al mare. Pensavo a Varazze. E’ un mio vecchio pallino.

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