VISTO&RIVISTO L’esercito di Gondry al servizio dei sogni e della fantasia

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di Andrea Minchella

VISTO

KIDDING-IL FANTASTICO MONDO DI MR. PICKLES, di Dave Holstein-Michel Gondry (Kidding, Stati Uniti 2018, 28-32 min./10, Sky Atlantic).

Essendo uscita da poco la seconda stagione, vale la pena mettersi in pari con questa originale e toccante produzione Showtime in cui l’impronta inconfondibile del visionario Gondry diventa la cifra principale sia della narrazione sia dello stile.

Una serie che diventa un vero film lungo 5 ore (la durata degli episodi è davvero corta). Una serie che diventa l’ennesimo progetto di Michel Gondry che poggia le sue basi sulla filosofia, sull’arte, sui sogni e sulla potenza della fantasia. Una serie in cui i personaggi vengono scolpiti e cesellati come fossero statue di Michelangelo o Donatello. Insomma “Kidding” da serie tv si trasforma in un viaggio unico e profondo nelle mille sfaccettature dell’anima e dell’” Io”. Attraverso la fantasia e l’immaginazione Gondry ci rende testimoni di un racconto profondo ed intenso nelle parti più nascoste di ognuno di noi. Gondry ci mostra le paure e le debolezze che ogni essere umano è costretto a nascondere per poter sopravvivere in un mondo schizofrenico e privo di immaginazione e di sogni. Gondry confeziona una narrazione onirica e sussurrata in cui i pupazzi diventano in maniera irreversibile il nostro doppio, in cui riversiamo tutto ciò che vorremmo essere ma che non abbiamo il coraggio di essere.

A rendere tutto ancor più magico ci pensa Jim Carrey, visibilmente segnato dal tempo, che si cala perfettamente nei panni di Mr Pickels, un adulto con l’anima di un bambino mai cresciuto che intrattiene, da sempre, milioni di bambini nei suoi programmi televisivi. Ma quando dovrà fare i conti con un lutto devastante, la tranquillità quasi ripetitiva e noiosa della sua esistenza televisiva comincerà a vacillare, mettendo in pericolo l’esistenza stessa del programma televisivo. Al suo fianco la sorella Deirdre, una perfetta e centrata Catherine Keener, che, seppur profondamente legata al fratello Jeff, non esita a seguire le direttive, a volte dure e disumane, del padre/manager Sebastian, un convincente e strepitoso Frank Langella.

Ad affiancare questi personaggi, perfettamente e minuziosamente descritti come sempre accade nei progetti di Gondry, ci sono una serie di pupazzi e bambole protagonisti del programma di Pickels, inventati ed animati dall’insicura Deirdre, che diventano inevitabili e necessari prolungamenti delle anime dei personaggi che si muovono dentro la storia. Quasi la vita fosse un palco dove noi con i nostri doppi ci muovessimo a nostro agio dando vita, a volte, a contatti e incontri disordinati tra noi e gli altri attraverso delle maschere che opportunamente cambiamo a seconda delle situazioni che viviamo, per dovere o per piacere.

Dunque “Kidding” è un necessario viaggio nelle nostre coscienze che Gondry e la sua squadra di attori rendono unico, poetico e potentemente onirico.

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RIVISTO

SE MI LASCI TI CANCELLO, di Michel Gondry (Eternal Sunshine of the Spotless Mind, Stati Uniti 2004, 108 min.).

Scritto dal potente e visionario Charlie Kaufman e diretto dal poetico e dissacrante Michel Gondry, questa pellicola lascia un segno indelebile dentro il cuore e l’anima di chi lo guarda. A parte una sceneggiatura brillante e senza sbavature, a parte la bravura oltre ogni limite di Jim Carrey e Kate Winslet, a parte una colonna sonora che non poteva rinunciare a nessuna nota o a nessuna canzone scelte per ogni inquadratura, l’intero progetto è avvolto da una magica e potente luce che solo pochi autori sono in grado di creare nei loro lavori.

La storia ruota attorno all’incubo, un po’ malinconico un po’ drammatico, che ogni essere umano vive nel momento in cui stringe un rapporto con un altro essere umano. La paura di essere dimenticati, quando veniamo lasciati o quando moriamo, è quell’ombra che per tutta la nostra esistenza ci accompagna e non ci abbandona mai. Gondry e Kaufman, in una maniera evocativa ed iconografica, cercano di spiegarci il perché in questa pellicola. Potente, originale, poetica e profonda. Sempre fresca e carica di spunti.

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