Legionella, il PD di Busto chiede chiarezza ad Antonelli: «Perché tacere sui casi?»

Busto Paolo Pedotti PD

BUSTO ARSIZIO – Allarme legionella, «gravi carenze nella comunicazione ai cittadini e troppe incertezze sull’area di diffusione del batterio»: il gruppo consiliare del PD di Busto presenta un’interrogazione urgente in commissione per chiedere all’amministrazione chiarimenti ufficiali sulla vicenda che sta tenendo sulle spine la cittadinanza dalla sera di venerdì 4 settembre. Il caso finirà per essere discusso nelle aule di palazzo Gilardoni: «I cittadini meritano informazioni capillari e rassicurazioni concrete» le parole del segretario cittadino dei Dem, Paolo Pedotti.

Le accuse dei Dem

Nel mirino del PD bustocco c’è in particolare la gestione della vicenda da parte dell’amministrazione comunale e regionale e delle autorità sanitarie. Pedotti e C. vogliono innanzitutto capire il motivo del «silenzio gravissimo» da parte delle autorità preposte dopo che sono emersi i primi casi di legionella. «Si potevano fornire informazioni chiare, invece si è preferito tacere»: responsabilità che vengono imputate al sindaco Emanuele Antonelli, ma anche ad ATS Insubria. Altro punto da chiarire è «la scelta di limitare il perimetro delle indagini al quartiere di Madonna Regina», mentre ad Antonelli si contesta anche il ruolo di componente del “C.i.vi.co”, il comitato di indirizzo, vigilanza e controllo di Alfa, il gestore del servizio idrico in città, il cui ruolo, agli occhi dei Dem, «non risulta chiaro».

La nota del PD di Busto

Abbiamo appreso della diffusione del batterio in città come tutti i cittadini bustesi solo nella tarda serata di venerdì 4 settembre quando la notizia è stata data ai media dall’assessore regionale al welfare. Riteniamo gravissimo il silenzio dell’ATS, dell’amministrazione comunale e di quella provinciale in cui Emanuele Antonelli siede in qualità di Sindaco e di Presidente della Provincia. Sempre dalle notizie stampa è infatti possibile evincere che il primo caso risalisse addirittura alla fine di agosto e che il Sindaco fosse stato informato da ATS Insubria nella giornata di giovedì 3 settembre. C’era insomma tutto il tempo per fornire ai cittadini informazioni chiare, mentre invece si è preferito tacere da più parti.

Le prime comunicazioni istituzionali ufficiali, tra cui quella riportata sul sito del Comune, risalgono infatti alla mattinata di sabato 5 settembre e sembrano oscillare tra una generica rassicurazione e l’invito ad adottare misure di prevenzione, dal momento che viene diffuso un collegamento al sito di ATS dove viene spiegato come procedere per evitare il contagio. Non possiamo quindi che domandarci come mai il Comune non abbia ancora diffuso in maniera capillare tali informazioni, affiancando alle generiche rassicurazioni anche l’adozione di un comportamento attivo e responsabile da parte dei cittadini al fine di evitare contagi. Al tempo stesso non pare assolutamente chiara la scelta di limitare il perimetro delle indagini al quartiere di Madonna Regina, scelta che ha gettato in ansia i residenti dei quartieri limitrofi.

Se da un lato ATS Insubria ha attivato attività di verifica dell’acqua nelle abitazioni, nella rete idrica e nelle torri di raffreddamento, dall’altro lato non risulta chiara l’eventuale responsabilità della società di gestione del servizio idrico integrato, Alfa, nell’attività di monitoraggio ordinario della qualità delle acque. Il gruppo consiliare del Partito Democratico ha quindi presentato un’interrogazione urgente al sindaco Emanuele Antonelli, che è anche componente del comitato di indirizzo vigilanza e controllo di Alfa, in modo da chiarire la situazione e dare ai cittadini rassicurazioni concrete sulla prevenzione del contagio e sul monitoraggio della qualità dell’acqua.

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