VARESE – Funivia di Monteviasco, infortunio mortale: via al processo. Si è aperto oggi, lunedì 7 marzo, davanti al giudice del tribunale di Varese Marcello Buffa il dibattimento che vede 10 persone imputate di omicidio colposo per la morte Silvano Dellea, lo storico manutentore della funivia di Monteviasco deceduto nel novembre del 2018 in seguito a un drammatico infortunio sula lavoro.
La perizia tossicologica
Rigettata un’eccezione di nullità sollevata da uno dei difensori, l’udienza è proseguita con l’ammissione dei testi e delle prove. Alcuni difensori hanno chiesto una perizia sui fluidi biologici prelevati dalla vittima in sede di autopsia. Questo perché il collega di Dellea, al lavoro nella stazione a monte della funivia, aveva un tasso alcolemico superiore a quello consentito dalla legge. Richiesta alla quale si è apposto il pubblico ministero così come l’avvocato Corrado Viazzo che nel processo rappresenta i famigliari della vittima ed è parte civile. Il giudice si è riservato sulla richiesta. L’udienza è stata rinviata al 21 aprile quando saranno ascoltati due testi dell’accusa: il medico legale che ha eseguito l’esame autoptico e uno degli operanti intervenuti per ricostruire l’accaduto.
L’infortunio mortale
Dellea restò schiacciato tra la cabina della funivia e la passerella della stazione a valle. Da quel momento il collegamento è rimasto completamente fermo. A processo oggi ci sono i consiglieri della cooperativa che gestiva l’impianto, il direttore d’esercizio, l’ex sindaco di Curiglia con Monteviasco, i funzionari del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e il progettista della revisione generale. Secondo l’accusa l’impianto non era a norma. In particolare non era regolamentare la “predella” che Dellea utilizzò quel giorno per l’intervento di manutenzione. Predella che è stata già oggetto di incidente probatorio.