Monza, “Nidalina Group”: truffa da 20 milioni. Le vittime sono 2mila in Italia

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MONZA – In nove sapranno se affronteranno o meno il processo il 27 giugno prossimo per una maxi frode finanziaria con oltre duemila vittime in tutta Italia, per una truffa da 20 milioni di euro, nota come il caso “Nidalina Group”. Per gli indagati le accuse sono a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata all’abusivismo finanziario, alla truffa, all’autoriciclaggio e alla bancarotta fraudolenta. L’udienza preliminare è stata fissata oggi, venerdì 20 maggio, dal Gup di Monza, a conclusione della maxi indagine della Guardia di Finanza, partita da un esposto dell’associazione Afue che, proprio in quell’occasione, chiederà la costituzione di parte civile di 900 persone.

La frode

Promesse di investimenti redditizi con qualche migliaio di euro per accedere “all’affare dell’anno”, pubblicizzato sui social media e in coreografici convegni in giro per l’Italia, era in realtà una maxi truffa organizzata con il noto “schema Ponzi” che in due anni ha prosciugato le tasche di circa 2000 investitori, per un totale di 20 milioni di euro. È quanto scoperto da un’inchiesta della Guardia di Finanza, coordinata dalla Procura di Monza, che nel marzo 2021 ha portato all’arresto di otto persone, sette in carcere e una ai domiciliari, più un nono indagato a piede libero. Gli arresti sono stati eseguiti tra le province di Milano, Monza, Ferrara e Ravenna.

Falsi contratti

Secondo l’inchiesta a firma del pm di Monza Michele Trianni, il gruppo ha ordito una rete di frodi milionaria sfruttando quattro società, tra cui il «Nidalina Group», con cui proponeva e stipulava falsi contratti di investimenti per varie tipologie di attività, tra cui allevamenti di bestiame e società di noleggio auto, prodotti finanziari che garantivano alti rendimenti ai clienti, i quali venivano ripagati con il denaro proveniente dagli investitori successivi, tra il 2016 e il 2018, per cifre dai 5 mila ai 600 mila euro per ogni investitore. Poi la piramide truffaldina è crollata. 

Organizzazione piramidale

L’organizzazione era «piramidale», diretta da un professionista titolare delle quattro società, a cui sottostavano almeno 15 “capi area regionali”, alcuni dei quali ignari di quanto accadesse altri coinvolti, tanto da convincere parenti ed amici ad investire dopo averlo fatto loro stessi. Erano loro a dare le direttive ai circa 370 promotori, che guadagnavano una percentuale per ogni contratto di investimento che concludevano. Della vicenda si era occupata anche la trasmissione televisiva «Striscia La Notizia», che nel 2018 aveva raccontato di circa 700 dei truffati per mano della stessa organizzazione, convinti ad investire circa 15 mila euro in un allevamento di bovini ad Arezzo, con la promessa di un interesse del 7% mensile. Molti di loro hanno già avviato una class action per tentare di recuperare il denaro truffato.

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