Milano, rapina Sainz: due aggressori confessano. La Procura contesta la premeditazione

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Nella foto pilota Ferrari Carlos Sainz

MILANO – Una rapina pianificata per aggredire il pilota Ferrari Carlos Sainz, appena tornato a Milano dopo aver conquistato il terzo posto sul podio del Gran Premio d’Italia a Monza. E’ quanto sostiene la Procura di Milano, nonostante nella confessione di due dei tre giovani marocchini arrestati dalla Polizia di Stato domenica sera in via della Spiga, anche grazie allo stesso pilota e ad alcuni passanti intervenuti per aiutarlo, non lo abbiano affatto ammesso. Obiettivo dei tre era l’orologio al polso del campione, un “Richard Mille” da oltre 300 mila euro.

La dinamica dell’aggressione

I due, di 19 e 20 anni, hanno ammesso di aver circondato Sainz mentre si dirigeva all’Armani Hotel dove era alloggiato, e di avergli strappato dal polso con violenza l’orologio. Il ferrarista però ha reagito, così come il suo manager e alcuni passanti. Per guadagnarsi la fuga i due rapinatori hanno detto di aver cercato di colpirlo con le cinture sfilate dai pantaloni, ma la folla di persone che è intervenuta ha impedito loro ulteriori azioni. Poco dopo è arrivata la Polizia che li ha bloccati e ammanettati. Il terzo giovane, anche lui braccato dai passanti, risultato minorenne è stato scarcerato e portato in una comunità per minori.

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