Omicidio Tramontano: lui cercava cloroformio mentre la aspettava in aeroporto

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Giulia Tramontano, 29 anni, aspettava un bambino. L'ha uccisa il fidanzato

SENAGO – Voleva essere “libero”, e per questo desiderava la morte della compagna e del figlio che portava in grembo. Dopo il veleno per topi e l’ammoniaca nell’acqua, ora dalle indagini spunta anche la ricerca del cloroformio effettuata da Alessandro Impagniatiello, mentre aspettava in aeroporto l’arrivo di Giulia Tramontano, poi trucidata a coltellate il 27 maggio scorso.

Una sequenza di eventi che fa venire la pelle d’oca quella che emerge dalla ricostruzione dell’agire del barman, in carcere dopo aver confessato il delitto della giovane Giulia, 29 enne incinta al settimo mese, che racconta una ricerca spasmodica di metodi per avvelenarla che ha avuto inizio molti mesi prima. Ormai per il killer è impensabile sfuggire alla contestazione di ulteriori aggravanti.

La gravidanza e le prime ricerche su veleni

Era il novembre 2022 quando Giulia, origini partenopee ma da anni residente in Lombardia, dove si era trasferita per costruirsi una carriera e mettere radici, ha scoperto di essere incinta. La gravidanza non sarebbe stata accolta con entusiasmo da Impagnatiello, ma poi i due avrebbero deciso di proseguire insieme e di avere il bambino. Thiago, così si sarebbe chiamato, per la famiglia di Giulia è stata invece una meravigliosa notizia, fin da subito. Impagnatiello, che però già ha un figlio da una precedente relazione e che nel frattempo frequentava una collega alla quale aveva raccontato di avere rotto con Tramontano, segretamente non sarebbe stato affatto felice. A dirlo sono le ricerche effettuate in rete. Ammoniaca feto”, e poi “veleno per topi”. Del secondo sono state trovate tracce nel suo sangue e nel feto durante l’autopsia, mentre per l’ammoniaca gli inquirenti hanno trovato alcuni messaggi inviati da Giulia alla madre a dicembre, nei quali si lamentava del sapore dell’acqua, tanto da decidere di gettare l’intera confezione.

Sempre relativamente al veleno, Impagnatiello continua le ricerche online per capire quanto ne potesse servire per uccidere una persona, poco dopo averle confessato il tradimento.

L’attesa in aeroporto e il cloroformio

È il 5 febbraio 2023 quando il killer è seduto nella sala d’aspetto dell’aeroporto, in attesa di Giulia di ritorno da Sant’Antimo, dove era stata a trovare i genitori, e dal cellulare ricerca del cloroformio che poi acquisterà sotto falso nome. La bottiglia è stata poi recuperata e sequestrata a Senago, nella cantina dell’appartamento della coppia.

Giulia e i malesseri inspiegabili

In primavera Tramontano continua a lamentarsi di soffrire di bruciore di stomaco e di sentirsi “drogata”, ma nessuno avrebbe mai immaginato che dietro quei malesseri vi potessero essere i tentativi di Impagnatiello di avvelenarla.

Il tragico epilogo

A fine maggio la tensione tra i due sale, il barman dell’Armani Cafè, nonostante la maschera indossata per mesi, viene scoperto dalla sua collega e il castello di bugie crolla. La giovane capisce di essere stata presa in giro così come lo era stata Giulia, e decide di contattarla. Le due si incontrano, parlano a lungo. Siamo al 27 maggio, ultimo giorno di vita della 29 enne. Lei, dopo essere andata a parlare con l’altra donna di Impagnatiello, rientra a casa. Poche ore dopo lui la colpisce a morte e poi tenta di dare fuoco al suo cadavere. Infine la trascina alle spalle di una fila di garages, e poi ne denuncia la scomparsa.

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